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Basilicata, arrestato governatore Pittella

06 luglio 2018 | 10.56
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(Fotogramma)
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Verte su concorsi, nomine ed altre procedure amministrative dell'Azienda sanitaria della provincia di Matera (Asm) l'inchiesta della Procura di Matera che ha portato stamane all'arresto di 22 persone, tra cui il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, ai domiciliari. Altri otto provvedimenti cautelari riguardano obblighi di dimora. Cento i militari della Guardia di Finanza di Matera impegnati questa mattina nell'esecuzione dei provvedimenti disposti dall'autorità giudiziaria di Matera.

Nel mirino dell'inchiesta è finita la Asm i cui vertici sono stati arrestati. Il direttore generale della Asm, Pietro Quinto, è in carcere. Un terremoto per la sanità lucana poiché sono coinvolti nell'inchiesta, a vario titolo, anche commissari e dirigenti dell'Azienda sanitaria della provincia di Potenza, dell'azienda regionale San Carlo di Potenza, del Centro Oncologico regionale della Basilicata ed anche la Asl Bari è finita nell'inchiesta.

"PITTELLA DEUS EX MACHINA" - Nella sanità lucana c'è un "sistema di corruzione e asservimento della funzione pubblica a interessi di parte di singoli malversatori". Un sistema al cui centro c’è "sempre la stessa ratio ispiratrice, la politica nella sua sempre più fraintesa accezione negativa e distorta". E' quanto scrive il gip Angela Rosa Nettis nell’ordinanza cautelare . "E' la politica infatti - scrive il gip - che condiziona pesantemente la gestione delle aziende sanitarie lucane e in particolar modo le procedure selettive per assumere personale nella sanità e ciò non solo al fine di ampliare il consenso elettorale ma anche allo scopo di 'scambiare' favori ai politici di pari schieramento che governano regioni limitrofe, come è il caso della Puglia e della Campania".

In tutto questo sistema, il presidente della Regione Basilicata, Pittella, è il "deus ex machina di questa distorsione istituzionale nella sanità lucana", "influenza le scelte gestionale delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali (…) interfacciandosi direttamente con i loro direttori generali", tutti nominati dallo stesso Pittella e dunque, suoi "fedelissimi" si legge nell'ordinanza.

Tra i "fedelissimi" del governatore lucano c'è il direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Matera, Pietro Quinto, finito anche lui agli arresti per presunte irregolarità in concorsi, nomine e altre procedure amministrative nella sanità lucana. E’ lui il fulcro dell’inchiesta, come si legge nell’ordinanza cautelare firmata dal gip.

Un uomo, "la cui figura - scrive il giudice - assurge a quella non solo di soggetto totalmente asservito al suo principale referente politico, con cui è solito interfacciarsi sia telefonicamente che 'de visu' tutte le volte in cui è necessario trattare argomenti che devono rimanere riservati e confidenziali, ma anche a quella di persona che ambisce a conquistare il ruolo di 'uomo forte' della sanità lucana".

"Ed è proprio la sua ambizione che ha reso Quinto un politico, nel senso deleterio del termine - si legge nell'ordinanza - egli stesso, cioè un soggetto capace di relazionarsi, anche da pari, con una pluralità di personaggi politici e non, ma più in generale con tutti quelli che potremmo definire 'poteri forti' ai quali egli 'non può dire di no'".

LE ACCUSE - Il presidente Pittella è stato arrestato per un presunto coinvolgimento nel filone di falsi e abusi d'ufficio per truccare i concorsi e favorire candidati raccomandati.

In conferenza stampa il procuratore di Matera Pietro Argentino ha precisato che il governatore lucano risponde in concorso di atti posti in essere dal dirigente amministrativo della Asm (Azienda sanitaria della provincia di Matera), Maria Benedetto, quest'ultima finita in carcere insieme al direttore generale della Asm Pietro Quinto. Secondo le ipotesi accusatorie formulate dall'accusa, Pittella viene individuato come ''la persona che influenza pesantemente le scelte gestionali delle aziende sanitarie e ospedaliere lucane nell'ambito dei concorsi indetti per la selezione e l'assunzione di personale''.

Sempre secondo l'accusa Pittella si interfacciava direttamente con Quinto che è ritenuto ''il collettore delle raccomandazioni che promanano dal politico'' e da ''altri esponenti politici e religiosi''. Per questo sistema di manipolazioni l'inchiesta è stata denominata ''Il suggello''. ''Questa è la lista del presidente'' è il passaggio di una conversazione captata nelle intercettazioni in merito ai concorsi. Il governatore lucano non sarebbe stato direttamente intercettato ma il suo presunto coinvolgimento è emerso dalle condotte e dalle intercettazioni dei vertici della sanità lucana. Quanto al sistema reiterato di manipolazioni, un'altra intercettazione rivela che era necessaria la raccomandazione perché gli esclusi meritevoli non avevano ''nessun santo''.

L'INCHIESTA - L'inchiesta è iniziata un anno e mezzo fa dopo l'esposto di un ex dipendente della cooperativa ''Croce verde Materana'' che denunciava un tentativo di truffa alla Asm circa irregolarità contributive nell'ambito di un servizio di trasporto di persone infermi che sarebbe stato svolto da personale non assunto. Da questo episodio è partita l'inchiesta che ha portato poi a scoprire i filoni dei concorsi truccati e di alcuni casi di corruzione di cui risponde il commissario della Asm Pietro Quinto. Gli inquirenti si sono avvalsi soprattutto di attività tecniche. ''Le intercettazioni sono tantissime - ha detto Argentino - l'ordinanza del gip è monumentale. La stragrande maggioranza delle ipotesi accusatorie sono supportate dalle intercettazioni telefoniche e soprattutto da quelle video-ambientali''. ''L'inchiesta va completata'', ha aggiunto il procuratore rispondendo alla domanda sulla presenza di altri indagati oltre i trenta raggiunti da provvedimenti restrittivi. Il procuratore, inoltre, si è soffermato sul tema della raccomandazione. ''La raccomandazione o segnalazione - ha detto - da sola non costituisce reato. Per concretizzare il concorso in un reato è necessario qualcosa in più, a livello materiale o morale. A livello morale è possibile attraverso la determinazione o l'istigazione. Si ha la determinazione quando si fa sorgere un proposito criminoso che prima non era esistente, istigazione quando si rafforza un proposito criminoso.

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