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Il complotto

"Troppo grassa e con lo smalto", odio su Josefa

23 luglio 2018 | 16.59
LETTURA: 6 minuti

(Afp)
(Afp)

"Notare per bene: Josefa, la donna che Open Arms afferma di aver salvato, è bella cicciottella. Non mi sembra proprio una che abbia sofferto la fame. E poi notare le unghie smaltate e il braccialetto: una che scappa dalla fame o dalla guerra ha mani curate e unghie smaltate?". Nessuna pietà per Josefa: i social si riempiono ancora una volta di teorie del complotto, ipotizzando messe in scena a favore di obiettivo e finti naufragi, finti cadaveri e finti affondamenti. Nel mezzo, la migrante salvata da Open Arms al largo delle coste libiche, che ora per centinaia di commentatori diventa simbolo e incarnazione delle "bugie" raccontate "dai buonisti" per "colpire il nostro governo".
E nella marea di odio riversato sulla donna "troppo vacca grassa per essere una naufraga", spunta anche chi assicura di come il salvataggio non sia stato altro che "un film per imbecilli buonisti", girato dalla "Open Arms production". Troppo grassa, ma anche troppo curata per i commentatori, che spiegano come Josefa "oltre alle unghie perfettamente laccate, non presenta nessun segno di scottatura solare su viso e braccia". "Improbabile dopo 48 ore in mare con il riverbero del sole di luglio", puntano il dito, scoprendosi d'un tratto esperti di naufragi in mare. Giocano agli investigatori, e non si fermano nemmeno davanti alle strazianti immagini dei due cadaveri che si trovavano con la donna. "Finti" anche quelli, "bambole", "manichini con le magliette pure asciutte".
Senza nemmeno un'ombra di dubbio sul salvataggio, tuonano contro quella che ritengono "una 'bella' messinscena a uso di quelli che ci hanno creduto", "uno spot pubblicitario della Open Arms per continuare a vendere i loro 'prodotti'", riversano vagonate di insulti contro "Santa Josefa patrona dello smalto", "quella attrice negra di m...." che meriterebbe "l'Oscar della falsità, questa buffona".
Fanno ironia sulla migrante, le battute sulla manicure si sprecano: "Comunque grazie a Josefa ho capito che quella stronza che mi fa le unghie è un'incapace. Io in 5 minuti in acqua ad Ostia addio smalto", "le unghie perfette di Josefa dopo 48 ore in mare dimostrano che la sua estetista usa prodotti di prima qualità....", le più gettonate. Poco importa che le foto del salvataggio testimonino una realtà diversa, con la donna stremata, dallo sguardo perso e impaurito dopo due giorni in mare. Conta solo lo smalto sulle unghie di Josefa.

A svelare 'il mistero' dello smalto è Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale: "Josefa - scrive la cronista in un tweet - ha le unghie laccate perché nei quattro giorni di navigazione per raggiungere la Spagna le volontarie di Open Arms le hanno messo lo smalto per distrarla e farla parlare. Non aveva smalto quando è stata soccorsa. Serve dirlo?". Serve. E servirebbe gridarlo.

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