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"700 tonnellate di rifiuti fermi da 2 mesi a Roma"

09 agosto 2018 | 15.40
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(Foto Legambiente)
(Foto Legambiente)

Un treno con 700 tonnellate di rifiuti della Capitale, fermo da due mesi al Salario perché Ama e Comune non individuano una destinazione. La denuncia arriva da Legambiente Lazio. Si tratta di uno dei convogli su cui venivano caricati i rifiuti di Roma per spedirli agli inceneritori di Austria e Germania. Scaduto e non rinnovato l'accordo per il conferimento fuori ambito su ferro, l'ultimo treno caricato che sarebbe dovuto partire l'11 giugno scorso, è rimasto invece sui binari della stazione Roma Smistamento, accanto alla fermata della FL1 Nuovo Salario.

"La società che avrebbe dovuto svolgere per conto di Ama il conferimento è la Enki srl, vincitrice del bando per la gestione dei treni di rifiuti ma evidentemente non ha più un luogo dove smaltire quest'ultimo carico - fa sapere Legambiente - e contattata, la Enki srl ha evitato di rispondere alle richieste di chiarimento".

Il Gruppo Ferrovie dello Stato ha confermato la presenza ancora oggi del treno sui binari della stazione di Roma Smistamento, esattamente nel luogo da dove sarebbe dovuto partire due mesi fa per il centro Europa. "Il Comune di Roma deve individuare la destinazione del treno e il luogo dove portare quei rifiuti chiedendo alla Regione l’autorizzazione in deroga per il conferimento, oppure Ama deve svuotare immediatamente quel treno di monnezza", dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. "Secondo le intenzioni della municipalizzata - continua Scacchi - al momento del bando per il trasporto ferroviario i viaggi dovevano servire proprio a diminuire la mole di rifiuti e avviare la chiusura del TMB del Salario. Invece, ironia della sorte, il treno è fermo a pochi metri dall'impianto Ama e aumenta i miasmi che attanagliano ogni giorni i cittadini di Villa Spada e dell'intero quadrante".

Sul banco degli imputati, l’assenza di impianti di gestione sul territorio. Per invertire la rotta, per Legambiente serve un veloce aumento della differenziata con diffusione del porta a porta e impianti di gestione nel territorio romano, in grado di fermare la migrazione dei rifiuti tramutandoli in risorsa: bisogna chiudere i TMB e costruire impianti di nuova generazione. "Invieremo alla procura un esposto - annuncia il presidente di Legambiente Lazio - perché se si configurassero reati ambientali secondo legge 68/2015, si dovrebbero individuare le responsabilità per la presenza a Roma del treno della vergogna".

Nota Ama - I rifiuti contenuti nel treno saranno inviati a corretto smaltimento nei prossimi giorni, fa sapere Ama. L'azienda comunica che sono state attivate da parte di tutti i soggetti interessati (autorità di destino, Germania; autorità di spedizione, Regione Lazio; notificatore, Enki; produttore, Ama) tutte le azioni per dare soluzione ad una situazione imprevista ed imprevedibile, nel pieno rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti. Il treno è rimasto fermo per intervenuta indisponibilità dell'Autorità di destino (Germania) a continuare a ricevere ed avviare a recupero i rifiuti indifferenziati CER 200301, come da notifica autorizzata ed avviata da febbraio 2018. Tale situazione imprevista è stata gestita da tutte le Istituzioni e dai soggetti interessati in piena attuazione delle modalità descritte nel Regolamento Europeo 1013/2006. In particolare, l'Autorità di destino (Germania) ha comunicato all'Autorità di spedizione (Regione Lazio) le motivazioni circa l'impossibilità di conferire in Germania (nonostante il contratto vigente) e di conseguenza la Regione Lazio, presone atto, ha disposto al soggetto notificatore Enki la ripresa in carico dei rifiuti in accordo con Ama.

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