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Nave Diciotti, scontro Italia-Malta

19 agosto 2018 | 10.40
LETTURA: 4 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Nuovo scontro tra Italia e Malta sul caso Diciotti, la nave della Guardia Costiera con a bordo 177 migranti che da giorni attende di avere indicazioni su un porto sicuro in cui attraccare. Questa mattina, su Twitter, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli si è scagliato contro La Valletta: "#Diciotti dimostra che l'Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane - ha scritto il ministro -. Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni. L'Ue si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti non ha motivo di esistere".

Dal canto suo, in una serie di tweet indirizzati ai ministri italiani Matteo Salvini e Danilo Toninelli, il ministro dell'Interno maltese, Michael Farrugia ha replicato che "i migranti a bordo della nave Diciotti devono sbarcare a Lampedusa o in un altro porto italiano". "La Guardia Costiera italiana - spiega Farrugia nel messaggio pubblicato anche su Facebook - ha intercettato i migranti all'interno del Sar (zona di Search and Rescue, ndr) maltese, ma esattamente fuori territorio italiano, senza coordinamento con il competente RCC, soltanto per impedirgli di entrare nella acque italiane".

"Un'intercettazione su una nave che esercita il suo diritto alla libertà di navigazione in alto mare non è considerata un salvataggio. Nel momento in cui i migranti sono sulla nave italiana Diciotti (territorio italiano) vicino a Lampedusa, l'unica soluzione finale è di sbarcarli a Lampedusa o in un porto italiano. Se l'Italia vuole ancora trattare questo caso come un #salvataggio, Lampedusa rimane il luogo più vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili", aggiunge.

Immediata la risposta del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che non usa mezzi termini: "O l'Europa decide seriamente di aiutare l'Italia in concreto, a partire ad esempio dai 180 immigrati a bordo della nave Diciotti - ha affermato - oppure saremo costretti a fare quello che troncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare". Salvini ha poi ricordato gli ultimi dati relativi agli arrivi in Italia: "Ottantamila sbarchi in meno dall'inizio dell'anno e trentaduemila in quasi due mesi e mezzo da ministro. Sono risultati ottimi ma non mi ccontento".

Intanto, in un'intervista concessa all'emittente One News, il premier maltese, Joseph Muscat, ha spiegato che molti dei 120 migranti individuati nella località maltese di Qormi il 13 agosto "non sono arrivati via mare. Sono arrivati con bagagli e targhette aeree da particolari aree dell'Italia. Sono arrivati in Italia, non hanno trovato lavoro lì e quindi sono venuti a Malta. Ora dovremo lavorare per rimandare queste persone in Italia".

Parole riportate anche dal quotidiano Malta Independent. Secondo Muscat, si legge, gli immigrati in Italia sarebbero stati considerati come richiedenti asilo: questo avrebbe permesso loro di spostarsi a Malta ma non di ottenere un impiego nell'isola. Il 13 agosto le autorità maltesi hanno individuato circa 120 immigrati che vivevano in condizioni a dir poco precarie in una fattoria nell'area di Qormi. Ognuno di loro, a quanto pare, avrebbe pagato 200 euro al mese per l'alloggio. Gli immigrati, che alle autorità avrebbero dichiarato di essere entrati legalmente nel paese, hanno dovuto lasciare la fattoria e, come si legge sul Malta Independent, devono trovare autonomamente un'altra sistemazione.

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