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Gioco mortale sul web, l'appello dei genitori di Igor

13 settembre 2018 | 12.14
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(Igor Maj/Foto dal gruppo Facebook 'I Ragni di Lecco')
(Igor Maj/Foto dal gruppo Facebook 'I Ragni di Lecco')

"Fate il più possibile per far capire ai vostri figli che possono sempre parlare con voi". Inizia così l'accorato appello che la famiglia di Igor Maj, il 14enne di Milano morto suicida il 6 settembre scorso per aver praticato un gioco estremo sul web, ha rivolto ai genitori di altri adolescenti affinché prestino attenzione ai propri figli. "Qualunque stronzata gli venga in mente di fare devono saper trovare in voi una sponda, una guida che li aiuti a capire se e quali rischi non hanno valutato - scrivono i coniugi Maj nell'appello diffuso in rete -. Noi pensiamo di averlo sempre fatto con Igor, eppure non è bastato".

"Quindi cercate di fare ancora di più - ribadiscono - perché tutti i ragazzi nella loro adolescenza saranno accompagnati dal senso di onnipotenza che se da una parte gli permette di affrontare il mondo, dall'altra può essere fatale". Dopo la diffusione dell'appello, il mondo dell'alpinismo si è stretto attorno alla famiglia del 14enne, figlio di un attivo e conosciuto climber dell'area di Milano. Lo stesso Igor era un appassionato arrampicatore. "Lo abbiamo visto crescere in falesia insieme ai genitori - scrive la redazione della rivista 'Pareti' - e lo abbiamo visto diventare un giovane uomo che strizzava le prese come noi e così lo vogliamo ricordare".

"Lo vedevamo una decina di volte all'anno, e ci costringeva, a noi allenatori, ad intervenire perché erano così amici che con lui il 'casino' era sempre alle porte", ricorda su Facebook Fabio Palma, uno degli allenatori de 'i Ragni di Lecco', compagni di montagna di Igor, che descrive come "un fortissimo scalatore, esuberante e fisicamente una vera e propria forza della natura". "Quanto ci mancherà Igor, non potete immaginarlo. Siamo sconvolti, come mai ci è accaduto", conclude, mettendo in guardia tutti dalle "sfide alla morte" presenti sul web. Non poteva mancare anche il ricordo della società Boulder&co di Agrate di cui il giovane arrampicatore faceva parte: "Ciao Igor, ci mancherai, per noi ci sarai sempre".

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