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Fuga di gas all’Archivio di Stato di Arezzo: due morti

20 settembre 2018 | 10.24
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(Fotogramma)
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Due impiegati dell'Archivio di Stato di Arezzo sono morti in seguito ad una fuga di argon, un gas inodore, in un ripostiglio dove erano andati a effettuare un controllo, in seguito all'attivazione dell'allarme antincendio. Le vittime sono Piero Bruni, 59 anni, e Filippo Bagni, 55 anni, entrambi di Arezzo. La tragedia sul lavoro si è consumata questa mattina nella sede dell'Archivio di Stato in piazza del Commissario, quando è scattato l'allarme dell'impianto antincendio. I due impiegati sono scesi nel piccolo locale dove si trova la centralina dell'impianto per verificare l'accaduto. Nel locale sarebbe avvenuta la fuga del gas che avrebbe saturato l'ambiente provocando la morte di due impiegati, caduti a terra dopo aver perso conoscenza.

I colleghi di lavoro, insospettiti dal mancato rientro in ufficio di Bruni e Bagni, sono andati a cercarli. Sarebbe stato il centralinista ad avvisare un altro collega che è sceso nel locale e ha trovato i due impiegati distesi sul pavimento privi di sensi. Il terzo impiegato, 57 anni, residente a Bucine (Arezzo), ha risentito anche lui degli effetti dell'argon ma è riuscito ugualmente a chiamare i soccorsi. In breve tempo sono arrivati i vigili del fuoco e i sanitari del 118 che hanno praticato sul posto il massaggio cardiaco ma non c'è stato nulla da fare e i due impiegati sono giunti morti in ospedale. Il terzo impiegato è stato trasportato al pronto soccorso per accertamenti ma non sembra in pericolo di vita. La Procura ha aperto un'inchiesta sull'accaduto.

In una nota il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, scrive: "Ho appreso della tragica morte di due persone, Filippo Bagni e Piero Bruni, che lavoravano all'archivio di stato di Arezzo. Sono costernato e profondamente addolorato". "Voglio porgere le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e un augurio di pronta guarigione alla terza persona coinvolta nell'incidente" prosegue il titolare del Mibact che annuncia: "Ho immediatamente disposto un'ispezione interna al ministero che possa eventualmente anche essere di ausilio alla procura che ha già doverosamente aperto un'indagine. Ho già disposto l'invio di funzionari ad Arezzo e, insieme con i vertici del ministero, stiamo seguendo in tempo reale la vicenda".

In una nota Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, chiede "al Governo che vengano revisionati tutti gli uffici pubblici attraverso un censimento nazionale che preveda una valutazione dello stato attuale degli immobili, sia per prevenire le tragedie sia per permettere ai dipendenti di lavorare in luoghi sicuri". "Basta morire sul lavoro", conclude.

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