"I miei problemi sono nati nel momento in cui mia figlia usciva con una persona adulta". Nessuna discriminazione, nessun movente dettato dall'omofobia: questa la versione, riferita ai microfoni di 'Chi l'ha visto', della madre della 17enne che ha accusato la famiglia, attraverso il Gay Center, di averla segregata per circa un anno nell'appartamento di famiglia in provincia di Roma perché lesbica. Nel corso della trasmissione andata in onda ieri sera, la donna si è infatti difesa negando di aver rinchiuso in casa la figlia e imputando il gesto alla preoccupazione dettata dalle frequentazioni della ragazza minorenne.
"Mia figlia usciva tutti i giorni con le amiche. Se a 17 anni si è in confusione per l'orientamento sessuale - ha spiegato la donna - ci sta, può accadere. Qual è il problema? Non è assolutamente discriminazione, il mio problema era che lei usciva con adulti".