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Palazzo Lascaris racconta i 'ragazzi' della Resistenza

06 ottobre 2018 | 17.01
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(Foto dal profilo Twitter del Consiglio Regionale del Piemonte)
(Foto dal profilo Twitter del Consiglio Regionale del Piemonte)

''Il ricordo che porto con me? Di aver fatto quello che dovevo fare come tutti i miei compagni''. A parlare è Giulio Giordano, partigiano di Torre Pellice, oggi novantenne che questa mattina insieme ad altri sei partigiani torinesi, Maria Airaudo e Odette Bounous del pinerolese, Silvio Frezet di Pragelato, Ernesto Merini di Vaie, Elio Pereno di Avigliana e Cecilia Troga di Rivalta, durante i mesi di lotta resistenziale, allora appena ventenni, con coraggio e sacrificio, sfidando la fame e il freddo e vivendo nel terrore costante di essere scoperti, hanno combattuto nelle valli per restituire libertà e democrazia al Paese (VIDEO).

Oggi le loro storie sono raccolte in quattro video, voluti e realizzati dal Comitato Resistenza e Costituzione e dal Consiglio regionale del Piemonte, in cui si racconta di donne e staffette partigiane, delle azioni in montagna, dei canti con cui i partigiani accompagnavano le giornate, la stampa clandestina e i biglietti che, il piu delle volte conservati in nascondigli di fortuna, venivano inviati da portati da una brigata all'altra.

I video che a breve saranno disponibili sul canale YouTube del Consiglio regionale, YouCrp, sono stati presentati oggi al Polo del '900 davanti a una platea di studenti di un istituto tecnico di Pinerolo, alla presenza dei sindaci dei Comuni di residenza dei partigiani.

Ad aprire la manifestazione il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, che ricordando come 'la Resistenza fu sacrificio fame, freddo ma anche gioia, quella di sentirsi in tanti dalla parte della giustizia e della storia'', ha sottolineato come ''questi uomini e queste donne sono parte integrante di questa storia, una storia che è alla base della nostra Costituzione, della nostra democrazia e delle nostre libertà''.

Poi ha preso la parola il consigliere regionale Elio Rostagno, a cui si deve il progetto, che richiamando l'importanza di aver riunito in un unica occasione tre forze della società, partigiani, amministratori locali e studenti ha sottolineato come ''queste tre entità messe insieme rappresentino la forza, la testimonianza e soprattutto l'attenzione per il futuro e motivano anche noi a fare politica cercando di evitare che quello che è successo nel passato succeda ancora oggi''.

Tra una rievocazione, un ricordo, una poesia recitata di Italo Calvino e qualche canzone eseguita per l'occasione da Elio Pereno accompagnato alla chitarra dal maestro Mario Orla, non è mancato il messaggio ai più giovani, come quello rivolto da Silvio Frezet, ''i giovani dovrebbero capire che la vita non è tanto facile, loro hanno avuto tutto quello che noi non abbiamo avuto a quei tempi, hanno avuto magari troppo'', mentre da chi l'ha vissuta sulla propria pelle, come Maria Airaudo, l'appello a tutti a scongiurare il rischio della guerra. ''La guerra è la cosa più brutta che possa fare l'umanità, tutti, a tutti i livelli, dovremmo combattere contro la guerra. L'umanità deve vivere e convivere in pace e serenità e aiutarsi a vicenda''.

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