"Forse si è aperto uno spiraglio di luce: mi sembra che sia la prima volta che un militare di quelli presenti quella sera ha riferito la sua verità, che ora dovrà passare al vaglio dell’autorità giudiziaria, ma noi siamo al fianco dell’autorità giudiziaria, perché è ora che siano accertate tutte le cause e le dinamiche di quanto successe quella sera". Lo ha sottolineato il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, intervistato su Radio Capital da Massimo Giannini a proposito del caso di Stefano Cucchi.
"Quei carabinieri sono stati sospesi e nel momento in cui saranno accertate le responsabilità, l’Arma prenderà le decisioni che le competono - ha sottolineato Nistri -, fino alla destituzione: non guarderemo in faccia a nessuno". Nistri ha però chiarito che parlare di "violenza di Stato è una sintesi giornalistica, ma non si tratta di una violenza dello Stato ma di alcuni appartenenti dello Stato: lo Stato non può essere chiamato come responsabile della irresponsabilità di qualcuno".