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Ponte Morandi, spunta ipotesi 'colpa cosciente'

23 ottobre 2018 | 14.34
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(Afp)
(Afp)

Un'aggravante, quella della cosiddetta 'colpa cosciente'. E' quanto si ipotizza potrebbe essere contestato nei confronti degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul crollo di ponte Morandi a Genova. A confermarlo la procura di Genova che indaga sul disastro del 14 agosto scorso."La colpa cosciente - ha spiegato oggi il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, rispondendo ai giornalisti a margine di una conferenza stampa - è un grado di intensità della colpa. Tecnicamente, si chiama 'colpa di previsione', che si configura con la rappresentazione dell’evento che si dovrebbe scongiurare ma con l'intima certezza che si possa evitare. E' il caso di Guglielmo Tell".

Nel caso del viadotto l'ipotesi riguarderebbe, se fosse contestata, il fatto che gli indagati avrebbero potuto essere a conoscenza della gravità dei problemi del Morandi, pur essendo convinti di poter agire con i lavori di retrofitting, che dovevano partire tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2019, prima che avvenisse il disastro.La colpa di previsione rappresenta una fattispecie diversa da quella dell'omissione dolosa, nel cui caso invece, come ha sottolineato il procuratore, "ti rappresenti l'evento dannoso o mortale ma agisci ugualmente, pur sapendo che non si possa evitare".

"AGLI SFOLLATI SOLDI PER NUOVA CASA" - Intanto, "le famiglie degli sfollati avranno tutte i soldi per una nuova casa". Ad affermarlo è il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, riferendo, in un'intervista a Rai Isoradio, dell'esito dei lavori in commissione sul decreto Genova. Il provvedimento prevede 72,3 milioni alle famiglie mentre "35 milioni sono per le imprese". "Abbiamo inserito anche 30 milioni per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori danneggiati dal crollo del ponte Morandi, un sostegno - ha detto - a 1.700 lavoratori tra dipendenti e autonomi".

Ma, "nel provvedimento - ha aggiunto Toninelli - abbiamo inserito norme che ribaltano il sistema di intervento dello Stato creando un'Agenzia per la sicurezza e controllo delle infrastrutture per lavorare sulla prevenzione e non intervenire solo sulle emergenze".

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