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Chi era Emanuela Orlandi

31 ottobre 2018 | 12.52
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

La fascetta sulla fronte, i capelli lunghi, il sorriso. E' il volto di Emanuela Orlandi come appariva sui manifesti appesi per le strade all'indomani della scomparsa. Sono passati 35 anni ma quel volto resta impresso nella memoria di tutti mentre ancora si aspetta che sia fatta luce su uno dei casi più oscuri della storia italiana. Ma chi era Emanuela?

Figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, la ragazza aveva 15 anni quando sparì in circostanze misteriose il 22 giugno del 1983. Emanuela viveva in Vaticano con i genitori e i quattro fratelli. Frequentava il liceo scientifico al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e aveva appena terminato il secondo anno. In una delle rare foto dell'adolescente circolate sui media dopo la sua scomparsa, la 15enne si vede mentre suona il flauto traverso con gli occhi fissi sullo spartito davanti a lei. Emanuela amava la musica. Suonava anche il pianoforte, studiava solfeggio e canto corale.

La 15enne frequentava una scuola di musica a piazza Santa Apollinare a Roma, in territorio vaticano. Anche il giorno della scomparsa era stata lì a lezione. Il fratello della ragazza, Pietro Orlandi, ricordando quanto accaduto nelle ore prima della sparizione della sorella, ha raccontato in diverse interviste che proprio quel giorno lui ed Emanuela avevano discusso. "Mi aveva chiesto di accompagnarla a scuola, ma io avevo da fare e lei se n'è andata via sbattendo la porta. Forse - ha ricordato con amarezza - sarebbe ancora qui o forse, se era una cosa organizzata, sarebbe successo comunque".

Emanuela quel giorno uscì dalla lezione di musica a piazza Santa Apollinare dieci minuti prima del previsto. La 15enne telefonò alla sorella maggiore per dirle che le era stato proposto un piccolo lavoro di volantinaggio per la Avon, un'azienda di cosmetici, a una sfilata di moda pagato esageratamente (circa 375.000 lire). La sorella le disse di non prendere in considerazione l'offerta, Emanuela rispose che ne avrebbe parlato con i genitori e riattaccò, questo fu l'ultimo contatto che ebbe con la famiglia.

Dopo la telefonata, incontrò un'amica, uscita anche lei dalla lezione a cui chiese consiglio su cosa fare a proposito di quel lavoro. L'amica senza sbilanciarsi troppo la accompagnò alla fermata dell'autobus che l'avrebbe ricondotta a casa, dove, secondo la testimonianza di un vigile urbano, avrebbe parlato con un uomo alla guida di una Bmw nera sulla quale, forse, sarebbe salita. Da quel momento le tracce di Emanuela si sono perse.

La famiglia non si è mai arresa. Tra rivelazioni e colpi di scena in questi lunghi anni si è spesso pensato di essere arrivati a un passo dalla verità. Ogni volta però il mistero restava senza soluzione. Ora si torna a parlare del caso Orlandi dopo il rinvenimento di alcune ossa in un edificio di proprietà del Vaticano. Il timore è che possa trattarsi proprio dei resti di Emanuela.

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