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Ucraina: Lavrov, se Occidente riconosce 'golpe' Kiev deve riconoscere Crimea

30 marzo 2014 | 15.34
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Se l'Occidente riconosce il governo di Kiev, nato da un golpe, non può non riconoscere la legittimità del referendum in Crimea. E' quanto sostiene il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un'intervista concessa al canale russo Channel One, a poche ore dall'incontro a Parigi con il segretario di Stato americano John Kerry sulla crisi ucraina.

"Da un punto di vista diplomatico - ha detto il capo della diplomazia di Mosca - non ha senso riconoscere come legittimo quello che è accaduto su Maidan (nome della piazza simbolo della rivolta filoeuropea e contro il presidente deposto Viktor Yanukovich, ndr), mentre allo stesso tempo sostenere che è illegittimo quanto è avvenuto in Crimea. Se (l'Occidente) è pronto ad accettare come legittimo il primo evento, allora è sicuramente obbligato a riconoscere il secondo".

Quanto alle sanzioni americane ed europee contro Mosca, Lavrov ritiene che portino ad "un binario morto". "C'è l'impressione che i nostri partner occidentali stessero creando da tempo le condizioni per 'separare' l'Ucraina dalla Russia - dice - Quando hanno capito di avere sbagliato e di aver commesso un errore, intraprendendo azioni che hanno indebolito gli accordi raggiunti dopo il collasso dell'Unione Sovietica, non sono stati in grado di riconoscerlo. Un falso orgoglio glielo ha impedito".

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