L'Obamacare torna alla Corte Suprema e questa volta sul 'banco degli imputati' c'e' la misura che obbliga i datori di lavoro a garantire alle proprie dipendenti un'assistenza sanitaria che preveda, senza costi aggiuntivi, tutti i sistemi di contraccezione. La misura è una violazione della libertà religiosa, sostengono una cinquantina di compagnie a conduzione familiare che hanno fatto ricorso contro quello che viene chiamato il "contraceptive mandate".
Una delle più grandi di queste compagnie, la Hobby Lobby, una catena di 600 negozi per la casa che ha 15mila dipendenti, è di proprietà di una famiglia evangelica, che hanno anche una catena di librerie specializzate in libri religiosi. I Green hanno spiegato che le loro convinzioni religiose vieta di finanziare sistemi di contraccezione che "che mettono fine alla vita umana dopo il concepiment".
La misura era finita negli anni scorsi nel mirino della chiesa cattolica, e soprattutto degli istituiti e delle università religiose che la consideravano un attentato alla libertà religiosa, innescando un braccio di ferro che si concluse poi con un fragile compromesso. E la Corte Suprema apre il dibattito su questo caso proprio alla vigilia dell'atteso incontro tra Barack Obama e Papa Francesco giovedì prossimo in Vaticano. Oggi non è atteso un pronunciamento dei guidici ma già il tenore delle loro domande potrà dare un'indicazione del loro orientamento.
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