Roma, 16 apr. (Ign) - La scuola disseminata di maschere antigas, la fermata del bus e il parco a tema abbandonati, la sala d'attesa dell'ospedale con lo scheletro di un piccolo albero. A Chernobyl il tempo si è fermato il 26 aprile 1986. E con l'attuale crisi ucraina, sembra ormai tramontato il progetto di bonifica del sito che doveva concludersi nel 2015.
A documentare la desolazione del luogo, il fotografo Toby Batchelor che ha trascorso due giorni nella città di Pripyat dove, 28 anni fa, l'esplosione di un reattore nucleare provocò la morte (ufficiale) di 31 persone, ma a cui vanno aggiunti tutti coloro che sono rimasti contaminati e sono deceduti negli anni seguenti per tumori e malformazioni. "E' stata un'esperienza scioccante e interessante allo stesso tempo. E' qualcosa che non si puo' neanche immaginare. Ogni giorno, per lasciare l'area, ci si dove sottoporre a una scansione per controllare i livelli di radioattività", ha raccontato il fotografo.