Il capitano del traghetto affondato in Corea del Sud ha detto di aver aspettato a dare l'ordine di evacuazione per ragioni di sicurezza. Così Lee Joon-seok, da ieri agli arresti insieme ad altri due ufficiali, si è difeso dalle accuse di non aver dato subito l'ordine di abbandonare la nave che forse avrebbe potuto salvare un numero maggiore di passeggeri. Delle 476 persone che si trovavano a bordo solo 174 si sono messe in salvo, mentre altre 273 sono state dichiarate disperse con 29 morti confermate.
Il 69enne capitano è stato arrestato per impedire che potesse inquinare prove dell'inchiesta, hanno spiegato gli inquirenti che l'hanno indagato anche per essere stato uno dei primi a lasciare la nave. Secondo quanto è stato riportato, gli altoparlanti della nave - a bordo della quale vi erano 325 studenti in gita accompagnati da 17 insegnanti di un liceo di Seul - continuavano a ripetere l'ordine di rimanere al proprio posto mentre la nave era ormai inclinata.
Gli inquirenti hanno anche stabilito che al momento dell'incidente che ha poi provocato il naufragio della nave vi era al timone il terzo ufficiale di bordo, una ragazza di 26 anni con pochissima esperienza di navigazione.