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Ucraina, Condoleezza Rice: "Gli Stati Uniti tornino ad essere leader mondiale"

10 marzo 2014 | 12.25
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Ucraina, Condoleezza Rice:

La crisi in Ucraina deve "risvegliare" gli Stati Uniti per farli tornare ad assumere le responsabilità di leader mondiale. E' quanto afferma Condoleezza Rice, in un articolo sul Washington Post in cui afferma che, di fronte "all'invasione e alla possibile annessione della Crimea" da parte della Russia, Washington non può non rispondere in modo netto ed energico, sul fronte diplomatico ed economico.

"L'idea che gli Stati Uniti possano fare un passo indietro, abbassare la voce su democrazia e diritti umani lasciando agli altri la guida, presuppone che lo spazio da noi abbandonato venga riempito da alleati democratici", scrive l'ex segretario di Stato ed ex consigliere per la Sicurezza nazionale di George Bush criticando la politica del soft power di Barack Obama. Ma in realtà quel "vuoto è stato riempito da estremisti come al Qaeda rinata in Siria ed Iraq, da dittatori come al Assad, da azioni e retorica nazionalista da parte di Pechino, e da quelli come Vladimir Putin che sanno che 'l'hard power' ancora conta".

Rice critica anche la politica del 'reset' con Mosca avviata da Obama "che portò ad una brusca revisione dei piani dello scudo missilistico" ed alla "fine del dibattito del futuro di Ucraina e Georgia nella Nato, cosa che fece gioire Mosca". Ora non dobbiamo cadere nello stesso errore nella partita che Putin che sta giocando: "dobbiamo ricorere ad una strategia paziente per fermarlo, ricordando che Mosca non è immune da pressione", aggiunge l'ex esponente dell'amministrazione repubblicana che sostiene che l'autorizzazione da parte di Obama dell'oleodotto Keystone e il rafforzamento dello sfruttamento del gas naturale americano costituirebbero un'insidia ai russi sul fronte energetico.

Nel dettaglio la Rice, che è una studiosa di storia e politica sovietica, sottolinea come "il problema della Ucraina da tempo ribolle tra Occidente e Russia", con Putin che considera che "ogni movimento di Kiev verso l'Ovest si un affronto alla Russia". E ricorda come durante un incontro nel 2004 Putin le presentò Viktor Yanukovych, allora candidato alla presidenza ucraina, dicendo: "è un mio uomo, l'Ucraina è nostra non dimenticatelo".

Per questo secondo l'ex segretario di Stato, che è tornata ad insegnare a Standford, "l'obiettivo a lungo termine è di rispondere alle affermazioni di Putin sul futuro dell'Europa del dopo Guerra Fredda". Perchè con la sua aggressione, il presidente russo "sta dicendo che l'Ucraina non sarà mai libera di fare le proprie scelte, un messaggio che vuole si riverberi nell'Europa orientale e nei Paesi baltici. Lui vuole far tornare indietro l'orologio - aggiunge - fino a quando l'intimidazione con la forza militare, le pressioni economiche e l'inazione dell'Occidente lo permetterano".

Per scongiurare l'inazione - conclude la Rice - la preoccupazione immediata di Washington e alleati deve essere quella di "mostrare che altre azioni non saranno tollerate e che l'integrità territoriale deve essere sacrosanta: isolamento diplomatico, congelamento dei beni e divieto dei visti agli oligarchi sono azioni appropriate", insieme all'annuncio delle esercitazioni militari con gli alleati baltici e il trasferimento di mezzi navali americani nel Mar Nero.

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