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Due anni fa l'inizio del caso.

Caso Marò, martedì nuova udienza. Girone: "Fiducia nei trattati internazionali"

16 febbraio 2014 | 15.39
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Caso Marò, martedì nuova udienza. Girone:

Roma, 16 feb. (Adnkronos/Ign) - "Abbiamo fiducia che la nostra situazione si risolva con la legge, legge esaminata in base a trattati internazionali. Noi auspichiamo che la nostra innocenza venga evidenziata. Aspettiamo altre 48 ore con i piedi per terra". Così Salvatore Girone, in diretta skype con 'L'Arena' di Massimo Giletti, su Raiuno, commenta la prossima udienza della Corte suprema indiana, prevista per martedì.

I due marò hanno ripercorso i due anni vissuti in India "con molta, ma sempre dignitosa, sofferenza. "Quello che c'ha dato forza - ha aggiunto Girone - oltre al supporto di tutti italiani è la voglia che la verità venga a galla per dimostrare che siamo innocenti" e "ogni giorno siamo molto concentrati sulla soluzione di questa vicenda".

In questi due anni, ha detto Latorre rispondendo a una domanda del conduttore, "il periodo più brutto è stato sicuramente quello passato in carcere dietro le sbarre, che non è una bella cosa per un militare". I militari hanno concluso il loro intervento, ribadendo, in un messaggio rivolto a tutti gli italiani, il motto "tutti insieme, nessuno indietro" e hanno augurato un "in bocca al lupo al nuovo governo".

Nel corso della trasmissione, sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Difesa Mario Mauro. "L'Italia - ha detto - deve essere certa innanzitutto della loro innocenza. Questi ragazzi sono innocenti ed è inverosimile che a distanza di due anni non ci sia ancora la formulazione di un chiaro capo d'accusa, perchè questa è una chiara violazione del diritto". "Da sempre il governo italiano ha espresso rammarico per la della morte dei due pescatori - ricorda il ministro - ma quella vicenda non c'entra con il servizio dei nostri due militari su quella nave ed è semmai l'accusa, e quindi le istituzioni e l'autorità giudiziaria indiana, che deve provare il contrario, altrimenti - sostiene Mauro - i termini della questione vengono completamente smarriti".

"Noi abbiamo 7mila ragazzi in giro per il mondo, che si battono per pace e democrazia - aggiunge - e la missione affidata ai nostri maro' era una delle più importanti, quella antipirateria. E' un paradosso dunque - conclude - che a distanza di due anni possa esserci l'ombra di un'accusa di pirateria e terrorismo per funzionari dello stato italiano, cioè di quel governo e di quello Stato che è uno dei fiori all'occhiello nella lotta contro il terrorismo e la pirateria".

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