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Venezuela, bloccato confine con Colombia Obama: "Rilasciare i manifestanti arrestati"

20 febbraio 2014 | 16.15
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Venezuela, bloccato confine con Colombia Obama:

Bogotà, 20 feb. (Adnkronos/Dpa) - Proseguono le proteste in Venezuela. Centinaia di manifestanti hanno bloccato a Cucuta il principale valico di frontiera con la Colombia, come protesta contro il governo di Nicolas Maduro. Sono "giovani studenti, commercianti, casalinghe", che vogliono esprimere il loro appoggio ai leader dell'opposizione Leopoldo Lopez, ora in carcere, ed Henrique Capriles. Martedì scorso, il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha esortato governo e opposizione in Venezuela ad aprire un dialogo democratico. Ma Maduro ha risposto seccamente di non voler prendere lezioni di democrazia dal Paese vicino.

Molti venezuelani si recano ogni giorno in Colombia per comprare cibo e medicine che scarseggiano ormai nei negozi del Paese.

Anche il presidente americano Barack Obama ha condannato la violenza "inaccettabile" in Venezuela e si è rivolto a Maduro chiedendogli il rilascio dei manifestanti e l'avvio di un dialogo con la piazza. "Assieme alla Organizzazione degli Stati americani, chiediamo al governo del Venezuela di liberare i manifestanti arrestati, di avviare un dialogo reale", ha affermato il leader della Casa Bianca al termine del vertice dei leader del Nordamerica nella città messicana di Toluca.

In un messaggio video registrato prima di consegnarsi martedì alla polizia e diffuso adesso, il leader di opposizione Lopez ha chiesto ancora una volta l'uscita di scena del governo di Maduro, si è detto 'non pentito' per quanto fatto finora ma ha anche ribadito il suo invito alla non violenza: "Grazie a quanti mi appoggiano, chiedo che questo appoggio si traduca in un sostegno alla nostra causa, il cui obiettivo è e continua a essere l'uscita di scena di questo governo, di quanti hanno sequestrato i poteri pubblici, si sono impossessati delle riserve internazionali, del denaro del popolo, della sicurezza e dei diritti dei venezuelani, di quanti mentono per conservare il potere".

Lopez rischia dieci anni di carcere dopo essere stato accusato formalmente mercoledì notte di associazione a delinquere, istigazione a delinquere, danni e incendio. E' quanto scrive il quotidiano venezuelano 'El Universal'. Il leader del partito Volontà popolare dovrà rimanere nel carcere di Ramo Verde per i prossimi 45 giorni in attesa dell'apertura del porcesso. L'incriminazione formale è avvenuta grazie a un 'tribunale mobile' portato nella prigione. Il giudice Ralenis Tovar Guillen ha detto di aver scelto questa formula per "proteggere la vita e la sicurezza del deputato". Ma l'avvocato di Lopez, Juan Carlos Gutierrez, ha subito ironizzato: "In questo momento il palazzo di Giustizia è il luogo più sicuro e protetto di tutto il Venezuela". Il legale si riferiva alle decine di agenti che erano stati dispiegati a Caracas attorno al palazzo per contrastare i manifestanti antigovernativi venuti ad esprimere il sostegno a Lopez. Accusato di aver istigato le violenze alle manifestazioni di protesta della settimana scorsa a Caracas, in cui sono morte tre persone, Lopez si è consegnato martedì alle autorità guidando una marcia di suoi sostenitori vestiti di bianco.

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