Washington, 17 mag. (Adnkronos/Washington Post) - E' morto a 79 anni Jeb Stuart Magruder, l'uomo che nel 1972 coordinò l'effrazione nella sede elettorale democratica del Watergate e poi, dopo lo scoppio del caso che portò alle dimissioni di Richard Nixon, confessò che era stato il presidente repubblicano ad ordinarla. Magruder, che all'epoca era vice direttore del comitato per la rielezione del presidente, scontò sette mesi di carcere per il suo ruolo in quello che viene considerato il più grande scandalo politico di Washington.
Il repubblicano ebbe un ruolo importante anche nell'inchiesta, dal momento che fu il primo del circolo ristretto di Nixon a decidere di collaborare e fornire prove del complotto ordito dallo Studio Ovale per despistare le indagini. Allora, ma anche in recenti interviste, Magruder ha sempre detto che l'allora ministro della Giustizia, John Mitchell, era a conoscenza dell'effrazione, cosa che Mitchell ha sempre negato.
L'esperienza segnò profondamente la vita dell'allora giovane e lanciatissimo Magruder, che aveva iniziato a lavorare nella Casa Bianca di Nixon nel 1969. "Per me è impossibile fronteggiare la delusione che vedo negli occhi degli amici, il disorientamento in quelli dei miei figli, la sofferenza in quelli di mia moglie", disse al momento della condanna il repubblicano che una volta uscito dal carcere, fu ordinato pastore presbiteriano. "Una caratteristica dei valori americani, avere la possibilità di redimersi", amava ripetere nei discorsi pubblici in cui ricordava come l'ambizione sfrenata e la lealtà malriposta avessero rovinato la sua vita.
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