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Caos in Libia, l’ambasciata italiana: “Prudenza, ma non c’è un piano d’evacuazione”

19 maggio 2014 | 09.01
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Nel Paese scontri, a Tripoli due morti. Assaltato il Parlamento. L’ambasciatore italiano Giuseppe Buccino Grimaldi: “Non siamo a questo livello”. Il presidente del Consiglio Renzi: “Serve l’intervento della comunità internazionale”. Nella capitale la sicurezza affidata alla ‘Forza corazzata della Libia centrale’, un raggruppamento di potenti milizie filo-islamiche

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

E’ il caos in Libia, dove ieri due persone sono state uccise e 55 ferite a sud di Tripoli, mentre a Bengasi l’aeroporto e la televisione privata che aveva trasmesso un messaggio del colonnello, Mokhtar Farnana, che parlava a nome dell’esercito, sono stati attaccati dal lancio di razzi. ”Sfortuntamente ci sono due morti e 55 feriti’’ per gli scontri tra milizie rivali a sud della capitale, ha detto il ministro della Giustizia libico Salah al-Marghani, aggiungendo che le violenze di Tripoli ”non hanno legami reali’’ con l’offensiva lanciata venerdì contro gli estremisti islamici nell’est del Paese.

”Il governo condanna l’espressione di opinioni politiche attraverso l’uso delle forze armate’’, ha aggiunto al-Marghani, che poi ha rivolto un ”appello per una fine immediata dell’uso dell’arsenale militare e invita tutte le parti a riprendere il dialogo e la riconciliazione’’. Intanto a Tripoli restano sospese le attività del Parlamento dopo che ieri sono entrati nella sede dell’Assemblea alcuni uomini armati fedeli al generale in congedo Khalifa Haftar, responsabile del comando delle truppe di terra dell’autoproclamato ‘Esercito libero’ che nel 2011 ha combattuto per la deposizione del regime di Muammar Gheddafi.

Secondo il Libya Herald, in seguito all’assalto condotto ieri al Parlamento libico sono stati sequestrati sette deputati. A Bengasi, nell’est della Libia, nella notte sono invece stati lanciati razzi contro la base aerea di Benina, chiusa venerdì per motivi di sicurezza, e contro la televisione privata ‘Libya International’, che poco prima aveva trasmesso il messaggio di un colonnello, Mokhtar Farnana, che parlava a nome dell’esercito.

Esercito schierato - Il Congresso nazionale generale libico ha incaricato la ‘Forza corazzata della Libia centrale’, un raggruppamento di potenti milizie filo-islamiche, di mantenere la sicurezza a Tripoli.

Renzi: “Serve l’intervento della comunità internazionale” - In Libia non c’è “un nuovo caos, è il vecchio caos che non ha trovato una soluzione”. “La situazione perciò rappresenta una priorità assoluta: l’ho detto a Ban Ki Moon, lo dirò al Consiglio europeo, lo dirò al G7, è il problema più forte che il Mediterraneo deve affrontare in questo momento, è del tutto evidente che non si risolve se non con l’intervento della comunità internazionale”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine dell’incontro con il suo omologo polacco Donald Tusk.

L’ambasciata italiana rassicura - Non c’è “nessun piano di evacuazione” per gli imprenditori italiani presenti in Libia in occasione della fiera Lybia Build. Lo dice all’Adnkronos l’ambasciatore italiano Giuseppe Buccino Grimaldi, raggiunto telefonicamente mentre si sta recando alla fiera, in programma da oggi fino al 23 maggio e alla quale partecipano un’ottantina di imprese italiane. “Non siamo a questo livello”, spiega l’ambasciatore in riferimento alla situazione di tensione che si sta vivendo in questi giorni nel Paese, aggiungendo che comunque, “suggeriremo ai connazionali la massima prudenza”. Stamattina, parlando con Labitalia, Rodolfo Giampieri, presidente della Camera di commercio di Ancona, in contatto con alcuni degli imprenditori italiani presenti a Tripoli, ha riferito che “da quanto ne sappiamo la Farnesina con l’ambasciata hanno già pronto un Piano B per l’evacuazione dei nostri connazionali, se le cose dovessero precipitare”. La Farnesina, contattata dall’Adnkronos, si limita a commentare che sono previsti “oltre duecento piani di evacuazione per altrettante situazioni di crisi”.

“Situazione tranquilla” - “La situazione in questo momento qui è tranquilla, non vediamo pericoli. La Fiera qui a Tripoli ha preso il via con l’inaugurazione da parte di un ministro libico, gli espositori e le aziende sono tutte qui e tutto procede normalmente”. Così Vanessa Ficarelli, capo delegazione della missione della Marchet, azienda speciale della Camera di commercio di Ancona, in Libia in occasione della fiera Lybia Build, spiega, da Tripoli, a Labitalia, la situazione nel paese africano. Alla fiera la Marchet ‘accompagna’ 9 imprese marchigiane: Sagi, Lorev, Diasen, Messersì Packaging, Arco Industrie, Maitek, Cacciamani, Reschini Maurizi Arredamenti. “Anche nel percorso di circa 20 minuti per arrivare in fiera -conclude Ficarelli- la situazione è stata tranquilla, abbiamo trovato la strada libera e tutto è proceduto senza intoppi”.

La Tunisia si prepara - La Tunisia invierà 5mila soldati al confine con la Libia all’indomani dell’assalto al Parlamento di Tripoli da parte delle milizie guidate dall’ex generale Khalifa Haftar. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno di Tunisi, Lotfi Ben Jeddou, al termine di una riunione di emergenza del governo. Jeddou ha sottolineato che la Tunisia ha deciso di prendere “misure proattive” per rafforzare la sicurezza al confine e prevenire ogni possibile conseguenza per la situazione in Libia. Nel corso di una conferenza stampa, il ministro ha quindi espresso preoccupazione per l’impatto che gli eventi in Libia potrebbero avere sui libici che vivono in Tunisia, stimandoli in “1,9 milioni”.

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