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Bruxelles, spari al Museo ebraico: tre morti. Il ministro: “Presunto attacco antisemita”

24 maggio 2014 | 17.48
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L’attentato avvenuto nel quartiere del Sablon. A sparare sarebbe stato un uomo con uno zaino sulle spalle poi fuggito in auto. Interrogato un sospetto. La procura: “Non è solo un testimone”. Tre le vittime, due donne e un uomo, mentre un quarto è in ospedale in gravi condizioni. Il premier in un tweet: “Sconvolto”. Choc nel Paese alla vigilia delle elezioni politiche ed europee

Il luogo dell’attacco a Bruxelles (Adnkronos)
Il luogo dell’attacco a Bruxelles (Adnkronos)

E’ di tre morti il bilancio di una sparatoria nel cuore di Bruxelles, al Museo ebraico, vicino a Place du Grand Sablon. Lo scrivono i siti de ‘La libre belgique’ e di ‘Derniere Heure’. Le vittime dell’attacco, avvenuto alla vigilia delle elezioni politiche ed europee, sono due donne e un uomo, e un’altra persona deceduta dopo essere rimasta gravemente ferita. “Tutto porta a ritenere” che si sia trattato di un attacco antisemita, ha affermato il ministro degli Interni belga Joelle Milquet spiegando che a sparare sarebbe stato un uomo con uno zaino sulle spalle, fuggito in auto dove l’aspettavano uno o altri due uomini.

Interrogato un uomo, non è un testimone - La Procura di Bruxelles ha spiegato che gli inquirenti stanno ascoltando l’uomo la cui automobile è stata vista da alcuni testimoni allontanarsi dal luogo della sparatoria. Ancora non c’è alcun legame fra l’interrogato e la sparatoria, ma la portavoce della Procura ha spiegato che “non viene ascoltato come testimone’’. Un’altra persona, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni sul posto, sarebbe fuggita a piedi. L’uomo interrogato, ha spiegato la portavoce della Procura di Bruxelles, può essere trattenuto per 24 ore, ma al momento ‘’abbiamo ancora poche informazioni’’. Dalla Procura si sottolinea che ‘’mancano ancora gli elementi che facciano concludere che si e’ trattato di un atto terroristico’’. Nella zona della sparatoria ci sono molte telecamere e gli inquirenti stanno visionando i filmati.

Le vittime sono state colpite a viso e gola - Sono state colpite al viso e alla gola le persone uccise nella sparatoria al museo ebraico di Bruxelles. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa della Procura della capitale belga. Tre le persone decedute, due donne e un uomo, mentre un quarto uomo si trova in ospedale in gravi condizioni.

La ricostruzione - La stampa belga riferisce che, alle 15.50, un’Audi con a bordo due uomini ha parcheggiato in doppia fila all’altezza del Museo ebraico, in rue de Minimes. Dall’auto sono scesi entrambi ed il conducente, dopo aver poggiato a terra due zainetti, ha cominciato a sparare, risalendo poi in auto e fuggendo. Un testimone sarebbe riuscito a vedere la targa dell’Audi usata dagli assalitori. Dopo la sparatoria, alcuni musicisti che suonavano nella piazza vicino al luogo dell’attentato hanno continuato a suonare per più di un’ora nonostante la polizia abbia subito transennato la zona e bloccato il traffico.

La testimonianza - “Ho sentito dei rumori che sembravano colpi d’arma da fuoco - ha raccontato un testimone alla radio Rtl - sicuramente cinque o sei. Poi, più niente per un minuto e ancora di nuovo altri cinque o sei colpi. E’ arrivata la polizia e la zona è stata circondata”.

Sindaco Bruxelles: “Probabile atto terroristico” - “Si tratta probabilmente di un atto terroristico, per noi è un atto estremamente grave”, ha commentato il sindaco di Bruxelles, Yvan Mayeur, alla radio Rtl. “La polizia - ha aggiunto - sta seguendo una pista seria”.

Il premier belga: “Sconvolto” - ”Sono molto sconvolto per quanto successo a Bruxelles”, ha scritto su twitter il premier belga Elio Di Rupo. “Le mie sincere condoglianze e tutto il mio sostegno - ha aggiunto - alle famiglie delle vittime ed ai loro famigliari”. Si è detto “sconvolto” anche il ministro degli Esteri belga Didier Reynders che, tra l’altro, si trovava per caso vicino al Museo ebraico all’ora dell’attacco. “Stavo bevendo un caffè con mia moglie nella vicina Place du Grand Sablon, quando mi hanno avvertito della sparatoria”, ha raccontato il ministro.

Barroso: “Scioccato da sparatoria a museo ebraico” - “Sono scioccato e rattristato per la sparatoria al museo ebraico di Bruxelles” twitta il presidente della Commissione europea, Jose’ Manuel Barroso. “I miei pensieri e la mia solidarietà vanno alle vittime e ai loro parenti”.

Il presidente del Ccojb: “Sono costernato” - “Sono costernato. Siamo in presenza del primo attacco anti ebraico a Bruxelles dopo la Seconda guerra mondiale. In questo momento è difficile pensare che non si tratti di un attentato”, ha affermato Maurice Sosnowski, presidente del Ccojb, il centro di coordinamento delle organizzazioni ebraiche in Belgio, a ‘La Libre’. Sosnowski ha spiegato che non c’era stata alcuna minaccia contro il museo o altri luoghi della comunità ebraica in Belgio.

Venti giorni fa vietato il Congresso antisemita - L’attacco è avvenuto venti giorni dopo che ad Anderlecht, comune alle porte della capitale, era stato vietato il “Congresso europeo del dissenso”, un incontro denunciato come antisemita dalla comunità ebraica belga. In seguito a quel divieto la polizia aveva usato gli idranti per disperdere la folla che protestava contro il no al raduno, a cui avrebbe anche dovuto partecipare il comico francese accusato di antisemitismo Dieudonne M’Bala M’Bala. Oggi, meno di tre settimane dopo, lo spettro dell’antisemitismo è tornato a pesare sulla capitale belga.

Napolitano: “Stroncare ogni rigurgito di antisemitismo” -“L’antisemitismo è sempre in agguato e torna a manifestarsi nei momenti di maggior confusione e tensione nell’opinione pubblica” ha detto in una nota il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo cui “quel che è accaduto a Bruxelles ci richiama alla necessità di tenere sempre alta la guardia, di essere pronti a stroncare ogni rigurgito di antisemitismo, ma anche e soprattutto a non attenuare mai la continuità di un impegno di formazione delle coscienze e di rigorosa battaglia ideale”. “Sono come sempre vicino al mondo delle Comunità ebraiche ancora una volta duramente colpito”, ha concluso.

Alfano: “I morti a Bruxelles sono i nostri morti” - “I morti e i feriti dell’attentato di Bruxelles sono anche i nostri morti e i nostri feriti - dichiara il ministro dell’Interno, Angelino Alfano -. Le false ragioni della violenza e il circuito cieco dell’odio non si riconoscono in alcun valore e non esiste ragione al mondo che possa consentire tutto questo’’. ‘’Ci uniamo al dolore delle famiglie per gli scomparsi, siamo vicini ai feriti, ai loro cari e alla popolazione, nella convinzione che l’Europa, e non solo l’Europa, vada salvaguardata dai focolai di violenza che si nascondono, talvolta anche dietro le parole. Confidiamo, dunque - conclude Alfano - che presto sia fatta chiarezza sui gravissimi fatti avvenuti”.

Pacifici: “Non è un caso se questo vile attentato avviene a Bruxelles nel cuore dell’Europa alla vigilia delle elezioni” - “I fatti di cronaca, avvenuti a Bruxelles, sono scioccanti. Concludiamo questo Shabbat piangendo le vittime di un atroce attentato antisemita. A due anni di distanza dalla tragedia di Tolosa, un altro gesto antiebraico si consuma in Europa e riempie di dolore i nostri cuori” dichiara il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici in una nota. “E’ la dimostrazione che le preoccupazioni per un’avanzata di forze xenofobe e razziste non sono solo gridi di allarme. I nostri appelli ad alzare la guardia devono essere ascoltati”. “Non è un caso se questo vile attentato avviene a Bruxelles, nel cuore dell’Europa, sede del parlamento europeo, alla vigilia delle elezioni. Sia chiaro, gli ebrei italiani non hanno paura”. “Stiamo organizzando una missione di solidarietà a Bruxelles - conclude Pacifici -. Confidiamo che alla nostra partenza si uniranno anche i rappresentanti politici e istituzionali che condividono con noi questo momento di dolore”.

Ucei, odio miserabile ha violato il cuore dell’Europa - “Ancora una volta l’odio torna a colpire nel cuore della nostra civiltà, mostrando il suo volto più bieco e miserabile - dichiara il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna -. Ancora una volta innocenti cadono sotto i colpi del fanatismo e dell’intolleranza”.

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