Le elezioni in Siria, dove appare più che scontata la riconferma di Bashar al-Assad, "non possono essere considerate un voto sinceramente democratico", sono "illegittime e indeboliscono gli sforzi politici per trovare una soluzione ad un conflitto terribile". E' il giudizio espresso dall'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, all'indomani delle presidenziali, che si sono svolte sulla base di "una legge elettorale viziata, che ha privato la maggior parte dei siriani che vivono nelle aree sotto il controllo dell'opposizione di esprimere il proprio voto".
La stessa legge, ha ricordato la Ashton in una nota, "ha impedito ai candidati dell'opposizione in esilio di presentarsi contro il presidente Assad". L'Alto rappresentante ha quindi rinnovato l'appello al regime siriano perché "avvii negoziati politici sinceri, che producamo le condizioni per permettere la reale espressione della volontà del popolo siriano".
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