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Aereo malese, Obama a Putin: ''Obblighi i separatisti a non ostacolare le indagini, li ha armati lui''

21 luglio 2014 | 14.55
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Il presidente americano chiama in causa Mosca per chiarire il caso dell'abbattimento dell'Mh17 con a bordo 298 persone (VIDEO/FOTO). Russia accusa Kiev: c'era un loro caccia vicino. Ma Ucraina nega. Recuperati tutti i corpi. Sul caso dei calciatori dello Shakhtar in fuga, appello del presidente del club: ''Tornate in Ucraina, non c'è pericolo''. Giallo sulle scatole nere

(Xinhua)
(Xinhua)

"La Russia ha un'influenza straordinaria sui separatisti" che operano in Ucraina orientale. "Li ha formati, incitati, armati. Sono appoggiati da Mosca e quindi Mosca e in particolare Putin ha una responsabilità diretta nell'obbligarli a cooperare all'inchiesta". E' netto il presidente americano Barack Obama nel chiamare in causa Mosca per l'abbattimento del Boeing-777, precipitato giovedì scorso con 298 persone a bordo (VIDEO/FOTO).

''Putin dice di sostenere un'indagine piena, aperta e giusta, parole che devono essere tradotte in azioni", ha aggiunto il presidente nel giorno in cui la Russia punta il dito contro Kiev, denunciando la presenza di un caccia ucraino accanto al Boeing malese poco prima dell'abbattimento. "La Russia e i separatisti sono responsabili di qualunque ostacolo messo all'indagine".

Caccia e non missile - Ma è una giornata caratterizzata dal rimpallo di accuse. Vicino all'aereo della Malaysia Airlines c'era un caccia SU-25 dell'aeronautica ucraina, dice il ministro della difesa russo. "La sua distanza dal Boeing malese era di 3-5 chilometri", ha riferito il generale Andrey Kartopolov nel corso di una conferenza stampa a Mosca. "Vorremmo una spiegazione del perché il caccia stava volando accanto ad un corridoio per aerei civili allo stesso tempo dell'aereo passeggeri", ha dichiarato. Accuse che vengono respinte da Kiev. "Non è vero", ha dichiarato il presidente Petro Poroshenko. "Tutti sanno che al momento della tragedia tutti i caccia ucraini erano a terra" nell'area.

Recuperati i corpi - Sono stati recuperati tutti i corpi delle vittime del volo abbattuto. Il vicepremier di Kiev, Vladimir Groysman ha precisato che i soccorritori hanno recuperato nell'area di 50 chilometri quadrati 282 corpi e i resti di altri sedici. Dalla stazione di Torez, vicina alla zona dell'impatto, il treno con i vagoni refrigerati dovrebbe raggiungere Kharkiv, a circa 300 chilometri, dove ad attenderlo ci sono squadre di esperti internazionali provenienti tra gli altri da Olanda e Germania.

L'Onu condanna l'abbattimento dell'aereo - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che condanna l'abbattimento dell'aereo malese con 298 persone a bordo, chiede pieno accesso al luogo dell'impatto al suolo del velivolo per lo svolgimento dell'inchiesta e piena cooperazione con chi conduce le indagini.

Soldi per i familiari delle vittime - Arriva, intanto, dalla Malaysia Airlines un primo contributo finanziario di 5mila dollari per i parenti delle vittime del volo Mh17. "I fondi sono già disponibili per questo scopo - ha detto la compagnia aerea - questa assistenza finanziaria non incide sul futuro risarcimento né sui diritti legali delle famiglie". La compagnia ha spiegato che al momento il suo principale obiettivo è occuparsi delle famiglie delle vittime "offrendo la sistemazione in albergo, i pasti, l'assistenza per il trasporto". Allo stesso tempo la compagnia ha fornito degli assistenti (membri dello staff formati da Malaysia Airlines) per fornire sostegno emotivo e i bisogni di base", si legge ancora nel comunicato.

Calciatori Shakhtar in fuga - Sul caso dei calciatori dello Shakhtar non rientrati in Ucraina con il resto della squadra ma rimasti in Francia dopo un'amichevole contro il Lione, arriva un appello del presidente del club. ''E' vero, sei giocatori non sono tornati. Non escludo però che possano rientrare in squadra quanto prima", ha confermato il presidente dello Shakhtar Rinat Akhmetov. Si tratta di sei componenti della squadra non ucraini: Alex Teixeira, Fred, Dentinho, Douglas Costa, Facundo Ferreyra e Ismaily.

"I giocatori hanno un contratto da rispettare, ognuno di loro ha una clausola rescissoria che come minimo è di 10 milioni di euro e non saranno svenduti -sottolinea il presidente della squadra di Donetsk-. Non c'è nulla da temere. Siamo pronti a garantire la loro sicurezza, con noi non corrono alcun pericolo. Noi vorremmo giocare molto a Donetsk ma sfortunatamente al momento non è possibile. Andremo dove saremo autorizzati, vorremmo farlo a Kharkiv ma la decisione spetta alla Federcalcio ucraina. Noi attraverso il gioco vogliamo trasmettere un messaggio di pace ai tifosi".

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