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Gaza, ancora bimbi tra le vittime. Corsa contro il tempo per raggiungere una tregua

23 luglio 2014 | 09.36
LETTURA: 5 minuti

Hamas: sì a tregua se rimuovono il blocco. Sono 658 i palestinesi uccisi. Onu: attacchi a civili crimini contro l'umanità, ma Netanyahu attacca: "Così si premia la strategia degli scudi umani di Hamas". Anp: ci aspettiamo cessate il fuoco in prossime ore.

 - INFOPHOTO
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I palestinesi di Hamas sono pronti ad accettare una tregua umanitaria a Gaza, ma a condizione che Israele rimuova il blocco alla Striscia palestinese. Lo ha detto il leader di Hamas, Khaled Meshaal, in un discorso pronunciato in Qatar e citato dalla tv satellitare al-Arabiya. "Il popolo palestinese è più forte dell'esercito israeliano", ha aggiunto Meshaal, secondo il quale Hamas "si è comportato meglio di Israele in quanto a etica di guerra". "Noi uccidiamo i loro soldati - ha detto - loro uccidono i nostri civili". "Siamo pronti a sacrificare le nostre vite per metter fine all'assedio", ha detto ancora Meshaal.

Bilancio sale - Intanto altri 29 palestinesi sono morti nei nuovi raid dell'esercito israeliano. Lo ha riferito l'emittente al-Jazeera, precisando che è salito a 658 il numero dei palestinesi che hanno perso la vita nell'operazione 'Margine Protettivo'. I feriti sono più di 4mila. Il ministero della Salute di Gaza ha denunciato che almeno cinque persone, tra cui due bambini, sono rimaste uccise dal fuoco di artiglieria israeliana nel villaggio di Absan a est di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Le vittime sono tutti "civili". Il portavoce Ashraf al-Qedra ha riferito che nell'attacco sono state colpite "case di civili". A Gaza intensi scontri tra soldati israeliani e miliziani palestinesi intorno a un ospedale.

Altri tre militari israeliani sono rimasti uccisi oggi. Si tratta di tre paracadutisti, un ufficiale di 22 anni e due sottufficiali di 19 e 20 anni. I tre militari, riferiscono i media israeliani, sono rimasti uccisi a causa dell'esplosione di un ordigno durante una perquisizione in un edificio nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Nell'incidente altri tre soldati sono rimasti feriti. Dall'inizio dell'operazione di terra a Gaza sono 32 i militari israeliani caduti. Tre civili, due israeliani e un cittadino thailandese, sono invece rimasti uccisi a causa del lancio di razzi contro Israele da parte di Hamas.

Onu: attacchi a civili crimini contro l'umanità - L'Alto commissario Onu per i Diritti umani, Navi Pillay, ha criticato duramente Israele e Hamas per l'alto numero di vittime civili provocate dal conflitto in corso e ha chiesto un'inchiesta per quelli che a suo giudizio potrebbero "costituire crimini di guerra" e "contro l'umanità". Nel corso di una riunione d'emergenza al Consiglio Onu dei Diritti umani a Ginevra, Pillay ha sostenuto che nella sua offensiva militare Israele non ha fatto tutto il necessario per proteggere i civili. Allo stesso tempo, Pillay ha condannato gli "attacchi indiscriminati" di Hamas contro il territorio israeliano.

Durissima la risposta di Israele alla richiesta di inchiesta del Palazzo di Vetro sui crimini di guerra. "Una parodia" che dovrebbe essere respinta "dalla gente decente", dichiarano dall'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Secondo il governo israeliano, l'Hrc dovrebbe indagare su Hamas "che commette un doppio crimine di guerra lanciando missili contro i civili israeliani e nascondendosi dietro i civili palestinesi". "Omettendo di condannare il sistematico uso di scudi umani da parte di Hamas e accusando Israele delle morti causate da questa grottesca politica di scudi umani, l'Hrc manda ad Hamas e alle organizzazioni terroristiche il messaggio che usare i civili come scudi umani è una strategia effettiva", si legge ancora nella dichiarazione.

Al lavoro per la tregua - L'esponente di Fatah Azzam al-Ahmad ha dichiarato ad Aki-Adnkronos International che "le prossime ore saranno decisive" per il raggiungimento di un accordo sul cessate il fuoco, precisando che i contatti "sono arrivati a un punto importante".

"Ci aspettiamo di raggiungere un accordo di cessate il fuoco nelle prossime ore o entro domani", ha spiegato il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat, citato dalla tv satellitare al-Arabiya.

Kerry: fatto qualche passo avanti verso la tregua - "Qualche passo" avanti verso un cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas è stato fatto. Ne è convinto il segretario di Stato americano John Kerry, atterrato in Israele. "Abbiamo sicuramente fatto qualche passo avanti, ma resta ancora del lavoro da fare", ha affermato Kerry, a Gerusalemme per incontrare il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto nel pomeriggio una conversazione telefonica con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo rende noto palazzo Chigi.

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