Joseph Wood, 55 anni, considerato colpevole per aver sparato e ucciso la fidanzata e suo padre il 7 agosto 1989, è rimasto in agonia per 116 minuti dopo l'iniezione letale. Gli avvocati dell'uomo avevano presentato anche un ricorso d'urgenza alla Corte Suprema a esecuzione in corso, chiedendo che fosse interrotta
Condannato a morte con un'iniezione letale, è deceduto dopo due ore di agonia. La vicenda che ha riacceso polemiche e dibattito sulla pena di morte negli Stati Uniti ha coinvolto un detenuto dell'Arizona, Joseph Rudolph Wood III.
Il doppio omicidio - L'uomo, 55 anni, condannato per aver sparato e ucciso la fidanzata e suo padre, il 7 agosto 1989, è rimasto in agonia per 116 minuti dall'inizio dell'esecuzione all'1:53 di mercoledì pomeriggio (ora locale). Dopo aver perso coscienza all'1:57, secondo quanto riporta il quotidiano on line 'azcentral', la sua agonia è iniziata alle 2:02.
La morte accertata - Wood è stato dichiarato morto alle 3:49, così come reso noto dall'Ufficio del Procuratore Generale dell'Arizona, Tom Horne. Ovvero, 116 minuti dopo.
Il ricorso di urgenza - Il governatore dello Stato, Jan Brewer, ha chiesto una revisione del processo di esecuzione nello Stato. Gli avvocati di Wood avevano presentato anche un ricorso d'urgenza alla Corte Suprema degli Stati Uniti, mentre l'esecuzione era in corso, chiedendo che fosse interrotta.