Il governo inglese ha deciso una stretta sui controlli alle frontiere, ma precisa: "Non c'è mai stato un contagio nel Paese". L'Ue stanzia altri 2 milioni di euro per combattere l'epidemia. Morto Sheik Umar Khan, il medico che dirigeva il centro clinico per le cure contro questa devastante malattia in Sierra Leone
Cresce la paura del virus Ebola anche in Europa. Due persone in Gran Bretagna sono andate in ospedale con il timore di avere i sintomi del virus. Un uomo ha effettuato i test a Birmingham, l'altra persona in una struttura non precisata del Paese. Nel primo caso - riporta il 'Telegraph' - il soggetto aveva viaggiato dal Benin in Nigeria e poi via Parigi era giunto nel Regno Unito.
Il Dipartimento per la Salute inglese ha confermato l'episodio di Birmingham: "Siamo ben preparati a identificare il virus, anche se fino a oggi non c'è mai stato un caso di Ebola nel Paese". Il governo ha deciso una stretta sui controlli alle frontiere perché l'Ebola è "potenzialmente una grave minaccia per la Gran Bretagna" e i medici britannici "sono stati allertati per identificare i sintomi della malattia", avvertono gli esperti. Un decisione arrivata dopo il contagio di due cittadini americani colpiti dal virus in Liberia.
Dal canto suo la Commissione europea stanzia altri 2 milioni di euro per combattere l'epidemia di Ebola in Africa occidentale. I nuovi fondi portano gli aiuti complessivi della Ue a 3,9 milioni. I fondi saranno destinati alle misure per contenere la diffusione dell'epidemia e a fornire assistenza sanitaria immediata alle popolazioni colpite. Il commissario Ue alla Cooperazione internazionale, Kristalina Georgieva, ha spiegato che ''il livello di diffusione della malattia è estremamente preoccupante e dobbiamo aumentare i nostri sforzi per evitare nuove perdite di vite umane''.
Non ce l'ha fatta, invece, Sheik Umar Khan a vincere la sua personale battaglia contro l'Ebola.
Il medico, che dirigeva il centro clinico per le cure contro la devastante malattia a Kenema nella Sierra Leone - è morto ieri a causa della febbre emorragica provocata dal virus.
Il medico - riporta il quotidiano locale 'SierraExpressMedia' - era stato ricoverato in un centro di Medici Senza Frontiere dopo essere stato contagiato la scorsa settimana e da allora ha lottato tra la vita e la morte.