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Gaza, Usa: il bombardamento israeliano della scuola Onu è inaccettabile

31 luglio 2014 | 08.27
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Lo Stato ebraico mobilita 16mila riservisti. Il bilancio degli attacchi è ormai di 1.400 morti. Abu Mazen: Gaza disastrata. L'Onu chiede un immediato cessate il fuoco. Il racconto del medico italiano: mandateci le suturatrici, qui manca tutto. Erdogan: Israele mantiene vivo lo spirito di Hitler

(Infophoto)
(Infophoto)

Il bombardamento israeliano della scuola delle Nazioni unite a Gaza è "totalmente inaccettabile e totalmente indifendibile". Lo ha affermato la Casa Bianca attraverso un suo portavoce secondo quanto riporta la Bbc.

Dagli Usa interviene anche il Dipartimento della Difesa sottolineando che il numero di vittime civili a Gaza è "troppo alto". Per il Pentagono, secondo quanto riporta la Bbc, "gli israeliani devono fare di più per mantenersi in linea con i propri standard elevati per la protezione delle vite dei civili".

Abbas: Gaza zona disastrata - A 24 giorni dall'avvio delle operazioni israeliane nel territorio palestinese, il leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha dichiarato la Striscia di Gaza "zona disastrata". In una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, come riporta l'agenzia di stampa Dpa, Abbas ha denunciato la "catastrofica" situazione umanitaria a Gaza e chiesto l'intervento della comunità internazionale. A Gaza, 1,8 milioni di palestinesi "continuano a sopportare una terrificante campagna di uccisioni di massa e distruzione su vasta scala", ha scritto il leader dell'Anp. Per Abbas l'operazione israeliana è una "disumana aggressione militare".

Sono 1.400 i morti - Il bilancio dei palestinesi uccisi, ha annunciato il portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qedra, è salito a 1.400. E si contano anche 8.220 palestinesi feriti.

I palestinesi di Gaza sono "su un precipizio", ha detto Philippe Krahenbuhl, numero uno dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, riferendo al Consiglio di Sicurezza sulla situazione nella Striscia palestinese sotto l'attacco di Israele. Krahenbuhl ha spiegato che il numero di rifugiati all'interno dei centri Onu è arrivato a quota 220.000, quattro volte il numero raggiunto nel conflitto di Gaza del 2008-2009. "Credo che la popolazione sia su un precipizio - ha detto, parlando in teleconferenza con New York - e chiedo alla comunità internazionale di prendere le misure necessarie per far fronte a questa situazione estrema".

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu, da parte sua, ha chiesto nuovamente un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riporta Ynetnews.

Anche Save the Children denuncia una situazione drammatica. Elettricità e acqua si stanno esaurendo e le famiglie di Gaza stanno affrontando il completo collasso dei servizi essenziali - spiega l'associazione - Le strutture sanitarie sono particolarmente colpite e alcuni ospedali hanno carburante necessario a far funzionare i generatori di elettricità solo per altri 4-5 giorni. Un milione di bambini rischia di rimanere intrappolato in una zona di guerra senza accesso all'elettricità, all'acqua o ai servizi medici.

Israele mobilita altri 16mila riservisti - Intanto, a due settimane dall'inizio dell'offensiva di terra nella Striscia di Gaza, Israele ha deciso per la mobilitazione di altri 16mila riservisti, portando il loro totale a 86mila. Stando a quanto annunciato dalla Radio israeliana, i riservisti sostituiranno parte delle unità attualmente impegnate nell'operazione militare. La decisione è stata presa all'unanimità dal gabinetto di Sicurezza israeliano che ha inoltre dato istruzioni all'esercito perché allarghi ulteriormente l'offensiva.

Israele, ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu aprendo la seduta del governo dedicata all'operazione militare in corso nella Striscia, non accetterà alcuna tregua umanitaria che impedisca ai suoi militari di completare il lavoro di distruzione dei tunnel scavati dai militanti attraverso Gaza. "Al momento - ha precisato - abbiamo neutralizzato decine di tunnel. Siamo determinati a proseguire".

Sull'attacco contro la scuola Onu del campo profughi, dove avevano trovato rifugio 3mila civili, il portavoce del governo israeliano, Mark Regev, assicura che le autorità del paese intendono fare luce. Il segretario generale delle nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha detto che "tutti gli elementi disponibili" suggeriscono che l'attacco è stato opera dell'artiglieria israeliana. "Indagheremo su questo", ha affermato Regev parlando con Newsnight della Bbc, assicurando che se dovesse emergere che si è trattato di "fuoco vagante" israeliano "sono certo che ci scuseremo". "A noi non appare chiaro che si trattasse di fuoco nostro ma sappiamo con certezza che vi è stato fuoco ostile contro di noi proveniente dalle vicinanze della scuola", ha aggiunto accusando Hamas di nascondere armi nei rifugi Onu.

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