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Vieta la vendita delle torte nelle scuole, nuove accuse a Michelle 'salutista'

04 agosto 2014 | 18.18
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I conservatori contro la First Lady e la crociata, arrivata nelle scuole pubbliche americane in forma di nuove linee guida, per favorire un'alimentazione più sana nelle mense scolastiche. Il 'Wall Street Journal': "Via i 'cupcake', i nuovi divieti colpiscono le vendite delle torte negli istituti scolastici". Ma il 'Washington Post' la difende: "Nessuno stop alle 'bake sales'"

(Infophoto)
(Infophoto)

La 'first family' festeggia con una torta da 53 candeline Barack Obama, ma la first lady vuole mettere al bando torte di compleanno e le tradizionali 'bake sales', vendite di torte per beneficenza, dalle scuole.

Alimentazione più sana a scuola - E così dai conservatori arrivano accuse a Michelle Obama e alla sua crociata salutista, arrivata nelle scuole pubbliche americane in forma di nuove linee guida, entrate in vigore tra un mare di polemiche a luglio, per favorire un'alimentazione più sana nelle mense scolastiche.

Lo stop ai cupcake - "Via i 'cupcake', i nuovi divieti colpiscono le vendite delle torte nelle scuole", titolava nei giorni scorsi il 'Wall Street Journal', mentre il 'Daily Caller' se la prendeva direttamente con la first lady scrivendo che "l'intromissione di Michelle Obama nei pasti delle scuole ora provoca il divieto delle vendite delle torte".

Nessuna guerra ai 'brownies' - Ma il 'Washington Post' difende Michelle Obama e le nuove regole affermando che ''il governo non ha dichiarato guerra ai brownies", i famosi dolcetti al cioccolato. Le nuove linee guida fissano standard nutritivi per il cibo offerto nelle mense e per quello venduto nei distributori di merendine e bevande. Standard che limitano il numero di grassi e zuccheri che devono essere contenuti negli alimenti venduti a scuola e che devono essere rispettati anche per le vendite di torte e dolci per beneficenza.

Le proteste - Questo ha portato alcuni presidi e provveditori a protestare. "In questo periodo di difficoltà economiche che provocano una mancanza di risorse, queste vendite di beneficenza ci permettono di raccogliere una considerevole quantità di denaro per programmi educativi importanti - ha dichiarato il provveditore agli studi della Georgia, John Barge - se siamo preoccupati per l'epidemia di obesità, limitare queste vendite di beneficenza non è una soluzione".

Trenta aste all'anno - In effetti la legge, pur esortando a limitare il numero di 'bake sales', prevede che ogni scuola, per esempio della Georgia, possa avere fino a 30 vendite di torte per beneficenza all'anno: considerando che le scuole pubbliche nello Stato sono 2.500, questo fa in tutto 75mila 'bake sales' all'anno, scrive il Post, sottolineando che certo non si può parlare di un divieto.

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