Mosca: "Abbiamo deciso di agire da soli". Ue: "Chiara violazione delle frontiere". Farnesina: "Gravissimo ingresso senza permesso". Il Cremlino: "Pronti a ritorsioni contro Usa e Ue in caso di nuove sanzioni"
Torna alta la tensione fra Russia e Ucraina. Il convoglio umanitario russo formato da 280 camion è entrato in territorio ucraino senza aspettare il via libera di Kiev. Meno di 40 camion sono stati ispezionati dalla Croce rossa e dalle autorità ucraine. I camion con gli aiuti russi diretti ai civili di Luhansk hanno passato il confine in corrispondenza del varco di Izvaryne controllato dai separatisti e i primi mezzi sono giunti a Luhansk. Non sono scortati da personale della Croce rossa internazionale, che ha rinunciato alla missione richiesta da Kiev per mancanza di garanzie di sicurezza, ma da unità separatiste.
L'Ucraina parla di "invasione diretta" da parte della Russia. Il responsabile del servizio di sicurezza Valentyn Nalivaychenko ha aggiunto che il convoglio di aiuti russo "rappresenta una provocazione ben pianificata e pericolosa" da parte di Mosca.
Il ministero degli Esteri ucraino ha precisato che i camion hanno iniziato a muoversi mentre era in corso il controllo da parte dei doganieri ucraini autorizzati a effettuare le verifiche oltre il confine e che avevano già dato il via libera ai primi mezzi ispezionati. "A ora, né gli ucraini né la Croce rossa hanno potuto verificare il contenuto del convoglio", precisa Kiev. Il capo dell'Sbu ha detto che gli autisti dei camion sono militari ma che Kiev farà il possibile per evitare azioni di forza e che il convoglio non sarà bombardato.
"La parte russa ha deciso di agire, tutte le scuse per far slittare la consegna degli aiuti si sono esaurite", recita una dichiarazione del ministero degli esteri russo. Un portavoce del Cremlino ha precisato che il presidente Putin è stato informato del movimento della colonna di camion in direzione di Luhansk, la città in cui sono concentrati, intensi, i combattimenti fra forze separatiste e forze di Kiev. "Non è stato effettuato un inventario completo degli aiuti e non abbiamo avuto garanzie di sicurezza dai separatisti", ha spiegato il portavoce della Croce rossa ucraina Viktor Sherbanuk, citato dal Kiev Post. A confermare il clima di tensione, il ministero degli esteri russo ha ammonito l'Ucraina dal lanciare "qualsiasi tentativo di sabotare questa missione umanitaria preparata da tempo in totale trasparenza e cooperazione con la parte ucraina e la Croce rossa".
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito per discutere della vicenda. Il Pentagono ha condannato la decisione russa definendola una violazione della sovranità.
L'atto unilaterale di Mosca è stato prontamente condannato anche dall'Unione Europea. "Questa è una chiara violazione delle frontiere ucraine. Condanniamo la decisione russa di entrare con i convogli umanitari in territorio ucraino, senza la scorta del Comitato internazionale della Croce rossa o il consenso delle autorità ucraine", ha dichiarato Sebastien Brabant, portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Catherine Ashton. "Questa è una chiara violazione delle frontiere ucraine - ha proseguito Brabant - che va contro i precedenti accordi tra Kiev, Mosca e la Croce Rossa".
"Chiediamo alla Russia di ritirare la sua decisione - ha proseguito ancora il portavoce - la sovranità, l'unità territoriale e l'indipendenza dell'Ucraina devono essere rispettate".
FARNESINA: "GRAVISSIMO INGRESSO CONVOGLIO RUSSO SENZA PERMESSO DI KIEV" - La decisione unilaterale di Mosca viene inoltre condannata dalla Farnesina che in una nota parla di fatto "gravissimo". Il ministero degli Esteri italiano ricorda che solo una parte dei mezzi era già stata sottoposta alle ispezioni concordate tra le parti e il Comitato internazionale della Croce rossa. Si è trattato dunque di un'azione unilaterale e contraria al quadro normativo e di sicurezza richiesto dall'Icrc, necessario per assicurare all'intervento carattere neutrale, imparziale e indipendente. L'emergenza umanitaria è sotto gli occhi di tutti, con un numero crescente di sfollati e di rifugiati, con beni di prima necessità scarsi e servizi essenziali sempre più rari e carenti, sottolinea il ministero degli Esteri, secondo cui è indispensabile che tutti gli attori coinvolti nella crisi contribuiscano responsabilmente a trovare un'immediata soluzione alla gravissima situazione in Ucraina orientale, sostenendo e facilitando l'attività degli operatori internazionali, a partire da quelli dell'Icrc, secondo regole e principi di diritto internazionale e umanitario.