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Stretta di mano Putin-Poroshenko, secondo faccia a faccia dall'inizio della crisi

26 agosto 2014 | 08.38
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Vertice a Minsk tra Ue, Ucraina e Unione doganale. Lunedì il presidente ucraino ha sciolto il parlamento di Kiev e ha convocato nuove elezioni per il 26 ottobre: "Fermare lo spargimento di sangue". Lavrov: "Pronti a qualunque cosa per passare dallo scontro militare al dialogo civile e alla formazione di un governo di unità nazionale"

Angela Merkel tra Petro Poroshenko (a destra) e  Vladimir Putin (Infophoto)
Angela Merkel tra Petro Poroshenko (a destra) e Vladimir Putin (Infophoto)

Il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Petro Poroshenko si sono salutati con una stretta di mano prima di prendere parte ai colloqui a Minsk sulla crisi ucraina.

Un compromesso per porre fine allo spargimento di sangue in Ucraina che comprenda gli interessi della popolazione nell'est del Paese. E' quello che ha annunciato di volere trovare il presidente Poroshenko. "L'obiettivo della mia visita a Minsk - ha detto in apertura dei colloqui nella capitale bielorussia, cui prendono parte anche rappresentanti dell'Ue - è fermare lo spargimento di sangue e iniziare la ricerca di un compromesso politico". Da parte sua, Putin ha detto che la crisi non deve essere risolta con la forza, ma solo attraverso il dialogo.

Si è trattato del secondo faccia a faccia tra Poroshenko e Putin da quando a febbraio è scoppiata la crisi nell'est dell'Ucraina.

Proprio lunedì Poroshenko ha sciolto il parlamento di Kiev e convocato nuove elezioni politiche per il 26 ottobre. In un intervento in televisione, Poroshenko ha osservato che molti tra quanti siedono attualmente in parlamento a Kiev sono sostenitori del deposto presidente Viktor Yanukovych e ha detto che la maggior parte degli ucraini aspira ad avere un nuovo parlamento.

Il capo della diplomazia russa Sergej Lavrov, intanto, ha detto di essere "pronti a qualunque cosa per passare dallo scontro militare al dialogo civile, alla formazione di un governo di unità nazionale come previsto dall'accordo del 21 febbraio scorso". Lunedì, intanto, la Russia ha annunciato l'invio di un secondo convoglio umanitario nelle zone dell'est dell'Ucraina sotto il controllo dei separatisti filorussi.

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