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Il 'gavettone' con le macerie di Gaza, l'iniziativa contro la guerra /VIDEO

26 agosto 2014 | 15.20
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Un giornalista palestinese emula la campagna contro la Sla e si versa in testa un secchio pieno di macerie di edifici distrutti dai raid israeliani: "Non abbiamo acqua e qui è troppo importante per sprecarla, ma questo è quello che abbiamo". Intanto si combatte ancora: nuovi razzi contro Israele e raid sulla Striscia

Il 'gavettone' con le macerie di Gaza, l'iniziativa contro la guerra /VIDEO

Il gavettone con l'acqua ghiacciata, che molti politici e star internazionali si sono auto-inflitti per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), è uno dei tormentoni dell'estate 2014.

Ma da qualche giorno un altro gavettone, ispirato a quello della campagna contro la Sla, impazza provocatoriamente sul web. E' stato un giornalista palestinese, Ayman al-Aloul, a lanciare l'iniziativa, versandosi in testa un secchio pieno di macerie di edifici distrutti dai raid israeliani nella Striscia di Gaza.

Al-Aloul ha lanciato la sua provocazione con l'obiettivo di portare all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale il conflitto di Gaza e di ottenere lo stesso successo raggiunto dalla sfida del secchio di acqua ghiacciata.

Sul web cominciano a essere postati numerosi video di emulatori di al-Aloul: si tratta soprattutto di residenti di Gaza, che si filmano vicino a edifici distrutti, versandosi sulla testa secchi di polvere e macerie. E l'iniziativa è riuscita a coinvolgere anche il primo vip: si tratta del cantante palestinese Mohammad Assaf, famoso in tutto il mondo arabo, che si è filmato con il suo secchio di macerie.

"Dovevo fare qualcosa per mandare un messaggio al mondo su Gaza - ha spiegato il giornalista al-Aloul alla tv 'al-Arabiya' - a Gaza l'acqua è troppo importante per sprecarla versandosela in testa e, anche quando si riesce a procurarsela, è difficile ghiacciarla".

Così ha deciso di fare ricorso al materiale che più facilmente si può trovare in questi giorni per le strade, vale a dire le macerie prodotte dai raid delle forze israeliane. L'obiettivo di al-Aloul non è tanto raccogliere denaro, come per l'iniziativa contro la Sla, ma invitare la gente a esprimere "solidarietà e sostegno" per la popolazione di Gaza.

"Non abbiamo acqua, ma questo è quello che abbiamo - ha detto il giornalista versandosi addosso le macerie - forse non avrò acqua per lavarmi quando tornerò a casa". La campagna è presto sbarcata su Facebook e su Twitter, con gli hashtag #RemainsBucket #rubblebucketchallenge e #dustbucketchallenge. L'iniziativa arriva mentre il bilancio delle vittime dell'operazione contro Gaza è salito a 2.136. Sul fronte israeliano si contano cinque vittime tra i civili e 64 tra i militari.

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