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Ucraina, Lavrov: "Vogliamo la tregua". Kiev: "Stiamo affrontando una grande guerra"

01 settembre 2014 | 09.03
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Il ministro degli Esteri russo frena dopo le parole di Putin, che aveva chiesto di avviare i colloqui per uno Stato nell'est. Rasmussen: "Considerano la Nato un avversario, ci adegueremo". Merkel: "Accettare il comportamento di Mosca non è un'opzione". Ue: "Entro una settimana nuove misure contro Mosca"

(Xinhua)
(Xinhua)

All'indomani delle controverse dichiarazioni con cui il presidente russo Vladimir Putin ha fatto riferimento ad un'entità statale per l'Ucraina orientale, è il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, a gettare acqua sul fuoco, assicurando che Mosca propende esclusivamente per una soluzione pacifica. Intanto è riunito a Minsk, in Bielorussia, il Gruppo di contatto alla presenza dei rappresentanti delle parti e dell'Osce, Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa.

Mosca, ha detto Lavrov, auspica che il Gruppo di contatto discuta di un immediato cessate il fuoco in Ucraina. "Mi aspetto che i colloqui siano dedicati al compito di definire, immediatamente e senza condizioni, i termini di un cessate il fuoco" ha affermato il ministro russo.

A tre giorni dal summit della Nato in Galles, che vorrebbe definire una nuova strategia per l'est europeo dinanzi alla crisi ucraina, Lavrov bolla come "assolutamente provocatori" i piani della Nato per un allargamento a est, verso i confini con la Russia. Secondo il ministro, "è necessario smettere di dire che la sicurezza può essere garantita solo all'interno dell'Alleanza e che se non sei membro correrai rischi, questa è una logica datata che sfortunatamente i nostri partner non superano".

Putin contro la comunità internazionale - Il presidente Putin però torna ad accusare la comunità internazionale, pronta a rafforzare le sanzioni contro la Russia e a puntare l'indice contro i separatisti e a chiudere gli occhi sulle azioni contro i civili dei militari ucraini. Il presidente russo ha espresso l'auspicio che i leader europei, dai quali è arrivata la minaccia di nuove, più dure sanzioni per la crisi ucraina, dimostrino "buon senso".

La denuncia di Kiev - L'Ucraina sta affrontando con la Russia una "grande guerra", con decine di migliaia di perdite, ha scritto sulla sua pagina Facebook il ministero della Difesa di Kiev, in una nuova, drammatica giornata sul fronte orientale del Paese. "Una grande guerra è arrivata a casa nostra - si legge - una guerra come l'Europa non vedeva dal secondo conflitto mondiale". E in questa guerra, secondo il ministero, "le perdite si calcoleranno non a centinaia ma a decine di migliaia".

In arrivo nuove sanzioni - La Commissione europea sta preparando le nuove proposte di sanzioni contro la Russia per l'aggravamento della crisi ucraina. Una portavoce dell'esecutivo di Bruxelles ha spiegato che "i lavori sono in corso perché la Commissione possa presentare entro la scadenza di una settimana, fissata dal Consiglio Ue, le proposte" di nuove misure contro la Russia. Poi, ha aggiunto, "spetterà agli Stati membri prendere una decisione".

La lettera di Martina- Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha inviato una lettera al Commissario europeo per gli affari marittimi, Maia Damanaki, sull'impatto che potrebbe avere l'embargo russo sul settore ittico. Il ministro ha chiesto di stimare il possibile effetto che potrebbero avere le misure decise da Mosca sui prodotti del mercato della pesca e dell'acquacultura. Martina chiede anche di individuare delle risposte pronte ai problemi che l'Unione Europea e gli Stati membri potrebbero trovarsi ad affrontare a causa della chiusura russa.

Per Merkel necessarie nuove sanzioni - Nuove sanzioni contro Mosca "potrebbero avere un impatto", anche per le imprese tedesche", ha dichiarato Angela Merkel nel corso di una conferenza stampa a Berlino. "Ma autorizzare un paese a cambiare le frontiere dell'Europa e a attaccare altri paesi con le sue truppe anche ha delle conseguenze". "Accettare il comportamento della Russia non è un'opzione. Ed era dunque necessario preparare nuove sanzioni", ha concluso alludendo alle misure che i 28 hanno chiesto alla Commissione europea di predisporre entro una settimana in vista di una loro possibile applicazione.

L'intervento di Cameron - Il premier britannico David Cameron ha ribadito in un intervento in Parlamento che la presenza di truppe russe nell'est dell'Ucraina è "ingiustificata e inaccettabile". E ha avvertito Mosca che le sue relazioni con il resto del mondo saranno "radicalmente diverse" in futuro, se continuerà con questa politica nei confronti di Kiev.

L'affondo di Rasmussen - "Dalla fine della guerra fredda abbiamo cercato di creare una partnership fra la Nato e la Russia. Oggi constatiamo che la Russia non considera la Nato un partner ma un avversario. Ci adatteremo a questa situazione". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, in conferenza stampa a Bruxelles. La Nato avrà "una maggiore presenza" nei Paesi dell'Europa dell'Est a seguito dell'aggravamento della crisi in Ucraina, ha aggiunto.

Soldati ucraini via dall'aeroporto di Luhansk - Intanto, le forze ucraine si sono ritirate dall'aeroporto di Luhansk, nell'est del Paese, in seguito a scontri con i separatisti filorussi.

15mila soldati russi inviati nell'est dell'Ucraina - Fino a 15mila soldati russi sarebbero stati inviati nell'est dell'Ucraina negli ultimi due mesi e fra questi alcune centinaia sarebbero rimasti uccisi. La stima è della presidenza di una ong di Mosca, il Comitato delle madri dei soldati russi, Valentina Melnikova, secondo la quale, attualmente, nelle regioni orientali dell'Ucraina potrebbero trovarsi tra i sette e gli ottomila militari russi.

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