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Kiev-filorussi, accordo per cessate il fuoco. Nato rafforza difesa con basi in Est Europa

05 settembre 2014 | 09.07
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A Minsk decisa la tregua a partire dalle 18 ora locale. Obama: "Speranzosi ma scettici". Renzi: "Passi in avanti da verificare nelle prossime ore". L'Alleanza Atlantica approva il nuovo piano di intervento rapido. Mosca: "Annunci Nato mettono a rischio i progressi fatti". Dieci Paesi, tra cui l'Italia, formeranno una coalizione contro lo Stato islamico. Il presidente Usa: "Smantelleremo l'Is"

Petro Poroshenko e Anders Fogh Rasmussen (Xinhua)
Petro Poroshenko e Anders Fogh Rasmussen (Xinhua)

Ucraina e 'premier' separatisti di Donetsk e Luhansk hanno firmato a Minsk un accordo per il cessate il fuoco in vigore alle sei di venerdì sera (ora di Minsk, le 17 in Italia). Dopo la firma dell'accordo il presidente ucraino Petro Poroshenko ha reso noto di aver ordinato ai militari impegnati nel sud est del Paese di cessare ogni ostilità e dato istruzioni al ministero degli Esteri di monitorare il rispetto della tregua insieme agli osservatori dell'Osce. L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha previsto di aumentare la sua presenza in Ucraina con 250 nuovi militari, poliziotti e funzionari doganali.

La riunione di Minsk durata due ore si è conclusa con la firma di un accordo in 12 punti. Oltre alla tregua è previsto anche lo scambio di prigionieri che avverrà "a breve", possibilmente sabato, ha aggiunto Poroshenko. L'intesa include l'impegno al rispetto dell'"integrità territoriale e la sovranità" del Paese, la decentralizzazione dei poteri, garanzie per le minoranze russofone nell'est e un'amnistia.

Ban Ki-Moon - Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha accolto con favore l'accordo sul cessate il fuoco in Ucraina e ha incoraggiato le parti a "fare passi concreti verso un'attuazione urgente, piena ed efficace" della tregua.

Merkel - Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che le nuove sanzioni dell'Unione Europea contro la Russia potranno essere sospese se terrà l'accordo per il cessate il fuoco siglato a Minsk.

Obama - Su questo gli Usa sono "speranzosi ma allo stesso tempo scettici" sulla base di quello che è successo in passato, ha dichiarato Barack Obama nella conferenza stampa conclusiva del vertice della Nato a Newport, in Galles, sottolineando che i progressi fatti in Ucraina verso il cessate il fuoco "sono stati ottenuti solo grazie alle sanzioni" alla Russia. In ogni caso, Obama si è detto "soddisfatto" del modo in cui i Paesi della Nato hanno reagito "uniti" a questa crisi di fronte alle violazioni compiute dalla Russia per la quale comunque, ha ribadito Obama, rimane sempre aperta la porta "per ritornare nel novero delle nazioni che rispettano il diritto internazionale, cosa che chiedo a Vladimir Putin di fare".

Obama ha poi sottolineato che il summit, durante il quale è stata sancita la creazione di una forza di intervento rapida, ha mostrato come l'Alleanza "difenderà ogni suo alleato", con un riferimento particolare all'Europa orientale, affermando che tutti i Paesi membri si sono impegnati a dimostrare sostegno agli alleati nella regione.

La Nato, ha poi aggiunto, "è pienamente in difesa del diritto dell'Ucraina all'indipendenza" e pronta a fornire sostegno a Kiev, compreso equipaggiamento non letale e logistico, per ottenere questo obiettivo. "Abbiamo inviato un messaggio alla Russia che le azioni hanno conseguenze", ha detto ancora Obama, ribadendo che, nel rispetto del piano del cessate il fuoco, Mosca deve "fermare le violazioni dell'integrità territoriale dell'Ucraina".

Renzi - A intervenire sulla questione ucraina è stato anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in conferenza stampa al termine del summit in Galles. "Non possiamo dire che il problema è risolto, ma ci muoviamo come ci siamo mossi in queste settimane e mesi sempre con un lavoro di frizione e acceleratore - ha sottolineato il premier - Si tratta di tenere in piedi il canale del dialogo e continuare a verificare la concretezza dei passi in avanti fatti, che non possono essere voli pindarici ma concreti. E' un lavoro da verificare ora dopo ora nelle prossime ore, complicate e dense di speranza".

"La questione è politica ed è nelle mani della Russia - ha aggiunto - spero che Putin abbia il desiderio di porre realmente fine alle polemiche, ai violenti scontri sul terreno e alle invasioni di sovranità che ci sono state. Oggi la partita è nelle mani della Russia e penso e spero che possa prevalere la saggezza, anche perché nello scacchiere geopolitico abbiamo bisogno di una Russia pienamente integrata nella comunità internazionale".

Renzi ha anche rimarcato che "non c'è mai stato un veto italiano per motivi economici alle sanzioni contro la Russia, nessun veto in assoluto o dissenso di fondo per motivi economici". "La procedura prevista per le sanzioni ha un arco di tempo di implementazione nel corso del quale sarà naturale andare a verificare se l'accordo regge o no - ha detto il premier - Una valutazione che dovranno fare l'Europa, gli Stati membri e il governo americano". "Si tratta di verificare passo dopo passo l'accordo - ha ribadito - ma mi limito a dire che l'elemento importante è che si è arrivati a questo momento di possibile cessate il fuoco".

Nato: presenza continua nei Paesi dell'Est Europa - Il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen, ha annunciato che la Nato ha deciso di "mantenere un'attività e una presenza continua nei Paesi dell'Est Europa dell'Alleanza". La presenza, ha spiegato, sarà effettuata "a rotazione" ed è una risposta alla crisi in Ucraina e al coinvolgimento della Russia.

Piano d'intervento rapido - La Nato, ha detto Rasmussen, ha anche approvato il nuovo piano di intervento rapido, il Readiness Action Plan, per "rafforzare la nostra difesa collettiva". Inoltre, all'interno della Forza di reazione della Nato è stata decisa la creazione della 'punta di lancia', una forza da dislocare rapidamente sul terreno in caso di necessità. Questa forza "includerà diverse migliaia di soldati dei reparti di terra, pronti a muoversi in pochi giorni, con il supporto dell'aviazione, della marina e delle forze speciali". Dopo il summit la Nato studierà i dettagli tecnici della nuova forza, che disporrà anche di strutture di accoglienza, delle basi-deposito che i Paesi Baltici, Polonia e Romania si sono proposti di ospitare.

Mosca: annunci Nato mettono a rischio progressi fatti - Ma per il ministero degli Esteri di Mosca "l'essenza e il carattere delle dichiarazioni sulla situazione in Ucraina e i piani per esercitazioni militari congiunte tra la Nato e l'Ucraina sul territorio di questo Paese entro la fine del 2014 non potranno che portare a un rafforzamento della tensione". Questo rischia di "distruggere i progressi realizzati nel processo di pace in Ucraina e incoraggiare un approfondimento delle divisioni nella società ucraina".

Iraq - Al centro del vertice anche l'Iraq e la minaccia dell'Is. La Nato valuterà eventuali richieste di assistenza da parte del governo iracheno per fronteggiare lo Stato Islamico, ma fino ad ora non è stato chiesto alcun intervento militare dell'Alleanza. "Accolgo positivamente il fatto che alcuni Paesi membri della Nato abbiano contribuito in modi differenti ad aiutare l'Iraq - ha dichiarato Rasmussen - ma non c'è stata alcuna richiesta per un coinvolgimento della Nato in azioni militari. Nella nostra discussione ci siamo concentrati sull'assistenza nella costruzione della difesa, posto che riceviamo una richiesta in questo senso del governo iracheno".

Dieci Paesi, tra cui l'Italia, formeranno una coalizione contro lo Stato islamico. Lo hanno annunciato fonti britanniche a margine del vertice dell'Alleanza Atlantica, precisando che l'iniziativa, guidata dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, comprende Italia, Francia, Germania, Danimarca, Polonia, Turchia e Canada. Il decimo Paese non fa parte della Nato ed è l'Australia. Questo gruppo di Paesi formano quella che gli Stati Uniti hanno definito la 'core coalition'. "Questo è il gruppo centrale che formerà una coalizione più larga ed estesa necessaria per affrontare questa sfida" ha detto il segretario alla Difesa americano Chuck Hagel.

All'interno della Nato c'è "l'unanime consenso" riguardo alla necessità di "agire" contro la minaccia costituita dallo Stato Islamico, ha poi spiegato Obama in conferenza stampa. "Noi diminuiremo e alla fine sconfiggeremo la minaccia dell'Is, nello stesso modo in cui abbiamo fatto con al Qaeda", ha aggiunto, sottolineando che "non è possibile contenere un'organizzazione del genere, l'obiettivo è quello di smantellarla". "Gli Stati Uniti faranno quello che è necessario per assicurare che l'Is non minacci noi, i nostri amici e partner", ha scandito il presidente americano, ribadendo comunque che non intende inviare di nuovo truppe di terra nella regione, "perché questo non è necessario per raggiungere i nostri obiettivi. Noi dobbiamo trovare partner efficaci sul terreno, alleati moderati".

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