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Iraq: vescovo Baghdad, Italia non ha fatto molto per cristiani perseguitati

14 settembre 2014 | 11.30
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Per i cristiani perseguitati in Iraq dal califfato islamico ''l'Italia non ha fatto molto, i politici italiani non hanno fatto granchè. Un paese vicino al vostro, la Francia, ha fatto di più''. Lo ha detto monsignore Saad Sirop Hanna, vescovo ausiliare dei cattolici caldei di Baghdad, intervenendo alla festa dell'Udc a Chianciano Terme, dove ha celebrato questa mattina la santa messa ''in memoria dei cristiani perseguitati nel mondo''.

''Come paese cattolico l'Italia - ha aggiunto monsignor Hanna - avrebbe anche il dovere di andare a trovare i cristiani iracheni fuggiti via dalle loro case, perchè sono fratelli nella fede. I politici cattolici dovrebbero prestare un'attenzione molto importante alle comunità cristiane irachene che si ritrovano senza niente, senza casa, senza cibo''.

Il vescovo di Baghdad ha illustrato una situazione ''drammatica'' in Iraq, dove ''il governo è debole, disarmonico, con un caos politico totale dal 2003, da cui non si sa come uscirne''. ''Usa e Ue hanno sperato molto dalla caduta di Saddam Hussein. E le primavere arabe hanno portato solo il disastro alle nostre comunità e soprattutto a tutte le minoranze dei paesi arabi''.

Monsignor Hanna ha invitato l'Occidente ''a stare bene attento su come intervenire in questa parte del mondo, dove c'è il petrolio, il maledetto petrolio''. Con parole commosse, il vescovo di Baghdad ha raccontato ''la vita precaria delle comunità cristiane, che sono in un esodo continuo''. Una ''situazione drammatica che richiede un'attenzione particolare da parte della politica occidentale ed europea''.

''Come si possono aiutare i cristiani iracheni? Bisogna usare la politica per difendere i diritti dei cristiani, anche se lontani sono nostri fratelli nella fede - ha affermato accorato mons. Hanna - Dovete aiutarli, accettare chi chiede aiuto, ospitarli nei vostri paesi. I cristiani iracheni non hanno problemi ad integrarsi nella civiltà occidentale, perchè portano gli stessi vostri valori cristiani e sono anche buoni lavoratori. Vi chiedo maggiore attenzione ai cristiani in Iraq, alla loro situazione disastrosa dal punto di vista umanitario''. ''Con la vostra politica cristiana difendete i diritti di questa gente, dei vostri fratelli che vivono lontano'', ha concluso mons. Hanna rivolgendosi ai dirigenti dell'Udc, a cui ha ricordato la necessità di ''difendere l'identità cristiana''.

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