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Vertice sulla sicurezza a Parigi, c'è l'impegno a fornire aiuti militari all'Iraq contro l'Is

15 settembre 2014 | 10.28
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Hollande: "Non c'è tempo da perdere". Il presidente iracheno chiede un'accelerazione dei raid aerei. Il summit all'indomani della notizia della decapitazione da parte dei jihadisti del terzo ostaggio, David Haines. In mano ai terroristi c'è ancora Alan Henning

La delegazione alla Conferenza sulla sicurezza in Iraq a Parigi (Infophoto) - INFOPHOTO
La delegazione alla Conferenza sulla sicurezza in Iraq a Parigi (Infophoto) - INFOPHOTO

"Non c'è tempo da perdere". Lo ha detto il presidente francese Francois Hollande al Quai d'Orsay a Parigi alla conferenza sulla pace e la sicurezza in Iraq, copresieduta assieme al presidente iracheno Fouad Massum.

I partecipanti alla conferenza internazionale di Parigi sull'Iraq si sono impegnati a fornire "aiuti militari appropriati" a Baghdad per lottare contro lo Stato Islamico, si legge nel comunicato finale della riunione. "I partecipanti hanno sottolineato la necessità di mettere fine alla presenza di Daesh nelle regioni in cui ha preso posizione in Iraq", hanno affermato i paesi che hanno preso parte ai colloqui.

"Con questo obiettivo, si sono impegnati a sostenere con i mezzi necessari il nuovo governo iracheno nella sua lotta contro Daesh, ivi compreso per il tramite di un aiuto militare appropriato, corrispondente alle necessità espresse dalle autorità irachene e nel rispetto del diritto internazionale e della sicurezza delle popolazioni civili".

Il presidente iracheno ha chiesto un'accelerazione dei raid aerei contro lo Stato islamico (Is). Massoum ha detto che ''è necessario agire rapidamente perché se c'è un rinvio, se questa campagna di sostegno all'Iraq viene rinviata, lo Stato islamico potrebbe occupare altri territori e la sua minaccia aumentare''.

I jihadisti dello Stato islamico (Is) stanno compiendo un vero e proprio ''genocidio in Iraq'', ha denunciato Massoum. ''Lo Stato islamico sta facendo il lavaggio del cervello ai giovani e li sta addestrando come attentatori suicidi'', ha proseguito. Il presidente iracheno ha quindi avvertito che i jihadisti dell'''Is raggiungeranno altri Paesi nella regione e nel mondo'', sottolineando che ''stiamo assistendo a un cambiamento qualitativo dell'estremismo''.

''La comunità internazionale resterà unita di fronte allo Stato islamico'' (Is), ha dichiarato il ministro degli Esteri iracheno Ibrahim al-Jaafari . I Paesi partecipanti si sono dimostrati ''uniti nel sostenere l'Iraq in termini militari e umanitari per combattere lo Stato islamico''.

''Ci hanno fatto sentire non più soli nel contrastare l'Is, stanno tutti dalla nostra parte'', ha detto il capo della diplomazia estera parlando della consapevolezza internazionale delle ''tragedie compiute da questa organizzazione in Iraq''. ''Nessun Paese sarà abbandonato se verrà attaccato dai terroristi'', ha aggiunto Jaafari. Sono 40 i Paesi, tra cui 10 arabi, che hanno aderito alla Coalizione internazionale contro l'Is.

Alla conferenza a Parigi hanno partecipato i ministri degli Esteri di una ventina di paesi, tra i quali Federica Mogherini.

Il summit si è svolto all'indomani della notizia della decapitazione da parte dei jihadisti dell'Is del terzo ostaggio, il cooperante britannico David Haines, esperto di sicurezza per una ong e rapito in Siria nel 2013. Ora si teme per la vita del quarto ostaggio, sempre britannico. Si tratta di Alan Henning, che i jihadisti minacciano di uccidere.

La Francia intanto ha annunciato l'avvio dei primi di voli di ricognizione sull'Iraq nell'ambito dell'operazione internazionale contro lo Stato Islamico.

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