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Siria: Obama a Tampa per discutere con generali strategia anti-Is

17 settembre 2014 | 13.34
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Siria: Obama a Tampa per discutere con generali strategia anti-Is

Barack Obama oggi è a Tampa per incontrare i generali che stanno approntando il piano per attaccare e distruggere lo Stato Islamico in Siria ed in Iraq. Il presidente, che dalla base militare della Florida che ospita il Centcom pronuncerà un discorso pubblico, discuterà del piano per la creazione della coalizione internazionale contro l'Is anche con rappresentanti dei paesi in Medio Oriente e Asia che ospitano le basi del comando centrale.

L'incontro avviene all'indomani dell'audizione del capo degli Stati Maggiori Riuniti, il generale Martin Dempsey, che al Congresso si è detto pronto a chiedere al presidente di autorizzare l'invio di truppe di terra nel caso fosse necessario. Anche se poi il portavoce del generale ha corretto il tiro, sottolineando in una dichiarazione scritta che Dempsey non ritiene che vi sia la necessità di forze di combattimento, l'affermazione per quanto ipotetica è subito suonata in netto contrasto con quanto finora affermato, e ribadito, dal presidente riguardo alla possibilità di un nuovo conflitto. "Non saremo trascinati in una nuova guerra di terra in Iraq", ha ripetuto Obama la scorsa settimana.

Fonti della Cnn, comunque, sottolineano come la testimonianza di Dempsey fosse stata in prcedenza controllata dalla Casa Bianca che si è limitata a ricordare che se è "responsabilità dei consiglieri militari di presentare al presidente il piano e valutare tutte le possibilità, è responsabilità del comandante in capo di decidere una politica chiara".

Oggi Obama incontrerà il general Lloyd Austin, a capo dell'US Central Command, il Centcom che gestisce le operazioni in Medio Oriente, che dovrà illustrare la nuova strategia contro l'Is, che già è stata attuata nelle scorse ore con un rafforzamento della campagna aerea e i raid che sono arrivati alle porte di Baghdad.

Il rafforzamento dell'azione militare contro l'Is ha fatto guadagnare ad Obama un insolito sostegno da parte dei repubblicani che si sono anche impegnati a far approvare velocemente i nuovi fondi destinati all'addestramento ed all'equipaggiamento dei ribelli moderati siriani. Ma invece la prospettiva, soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Dempsey, sembra destinata a creare problemi tra il presidente ed il suo partito.

Un numero crescente di democratici infatti sono preoccupati dall'eventualità che la strategia di Obama possa impegnare gli Stati Uniti in una nuova guerra, vera e propria e senza limiti temporali precisi, in Iraq. Perplessità e dubbi che ieri sono state espresse a porte chiuse durante riunioni di partito, ma che oggi potrebbero mostrarsi in aula alla Camera quando arriverà per il primo voto lo stanziamento di fondi, in tutto 500 milioni di dollari, per i ribelli siriani.

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