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La Scozia vota per l'indipendenza, un Paese diviso tra sì e no

18 settembre 2014 | 08.40
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Salmond: "Opportunità unica". Si prevede un'affluenza storica. Il risultato dovrebbe essere noto venerdì mattina. L'ultimo sondaggio: 'no' al 53%. Cameron: "L'incubo della sconfitta mi tiene sveglio la notte". L'appello di Brown: "Si può essere scozzesi e votare 'no'"

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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Gli elettori scozzesi hanno iniziato a votare per il referendum sull'indipendenza. Gli elettori dovranno rispondere "Sì" o "No" alla domanda: "La Scozia dovrebbe essere un Paese indipendente?". Con 4.285.323 persone - il 98% dell'elettorato - registrate per votare, si prevede un'affluenza storica. Il risultato dovrebbe essere noto venerdì mattina.

"Il messaggio per è la Scozia, facciamolo ora... è l'opportunità che viene una volta solo nella vita e credo che questo si veda già dall'alto numero dei votanti", ha dichiarato Alex Salmond, primo ministro scozzese, ai giornalisti di fronte al seggio del villaggio di Strichen dove ha votato al referendum.

Il leader indipendentista si è recato a votare accompagnato da due elettrici, di 17 e 20 anni, al loro debutto elettorale (al referendum si può votare dai 16 anni in su). Con gli ultimi sondaggi che hanno descritto fino alla fine un testa a testa tra il fronte del 'sì' e del 'no', gli osservatori ritengono che saranno i giovani e le donne l'ago della bilancia. "Siamo nelle mani degli scozzesi - ha aggiunto Salmond mostrandosi confidente nella vittoria dei 'sì' - e non ci sono mani migliori per gli scozzesi che prendono il loro destino in mano".

Prosegue intanto la diffusione dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli scozzesi. L'ultima rilevazione, realizzata da Ipsos Mori per l'Evening Standard, assegna ai "no" all'indipendenza il 53%, contro il 47% dei "sì". Secondo un sondaggio YouGov realizzato per il Times e diffuso nella serata di mercoledì, i "no" erano invece in vantaggio 52 a 48. Stesso risultato in un sondaggio realizzato da Panelbase. Sempre nella serata di mercoledì, Ipsos Mori aveva diffuso un altro sondaggio realizzato per Stv. In questo caso, l'istituto assegnava ai "no" all'indipendenza un margine più ristretto, con il 51% contro il 49% dei "sì".

Da un'analisi dei messaggi su Twitter emerge che al referendum sull'indipendenza scozzese la vittoria del "sì" sarebbe favorita. I 'cinguettii' pubblicati sul social network sono stati sottoposti al vaglio di alcuni docenti dell'Università di Oxford. I tweet esaminati il mese scorso hanno superato il milione, e la campagna per il 'sì' avrebbe generato più di 782mila messaggi, a confronto dei 341mila di chi è a sostegno del 'no'.

Mercoledì, entrambe le campagne hanno visto un crollo di attività, anche se i sostenitori dell'indipendenza sono stati comunque più attivi (quasi il doppio) rispetto agli unionisti. Inoltre, il software utilizzato per l'analisi, chiamato 'TheySay', analizza i sentimenti nei messaggi utilizzando linguaggio algoritmico. Il risultato suggerisce che coloro che vorrebbero separarsi dal Regno Unito sono più ottimisti nel cinguettare rispetto agli 'avversari' unionisti.

E' da notare che i giovani elettori scozzesi di 16 e 17 anni - molti dei quali sono a sostegno dell'indipendenza - potrebbero avere influito notevolmente sull'analisi, dal momento che sono tra i maggiori utenti dei social media.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama mercoledì sera ha scritto in un tweet della Casa Bianca firmato 'bo': "Il Regno Unito è un partner straordinario per l'America ed una forza positiva in un mondo instabile. Spero che rimanga forte, robusto e unito".

Si è schierato per il 'sì' il tennista Andy Murray , che rompe il silenzio e su Twitter si dichiara a favore dell'indipendenza: "Oggi è un grande giorno per la Scozia. La campagna negativa dei 'no' degli ultimi giorni ha cambiato totalmente il mio punto di vista. Sono impaziente di vedere i risultati. Facciamolo!".

Rappresentanti di partiti catalani si sono recati in Scozia per seguire da vicino il referendum sull'indipendenza. A guidare la delegazione di Convergenza democratica c'è l'eurodeputato Ramon Tremosa, insieme al Segretario per le Relazioni Internazionali del partito Victor Terradellas, e il vicepresidente dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa Marc Guerrero. Ma non è tutto. A Edimburgo, da martedì, si trova già una delegazione del governo basco e della maggioranza nazionalista che formano Pnv e Eh Bildu.

A Donetsk, nell'est dell'Ucraina un gruppo di persone ha manifestato a sostegno dell'indipendenza della Scozia e del referendum "che si sta svolgendo in modo pacifico, senza bisogno di guerre", come ha testimoniato una partecipante, Natalia Isaeva, citata dall'emittente russa vicina al Cremlino 'Life News'.

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