Primo colloquio a tu per tu oggi a Berlino tra la cancelliera Angela Merkel e il premier francese Manuel Valls: un incontro della durata prevista di una ventina di minuti seguito da una colazione di lavoro e quindi una conferenza stampa congiunta. Valls si aspetta molto da questo colloquio attraverso il quale - secondo quanto spiegano a Matignon, riferisce 'Le Figaro' - conta di poter stabilire una relazione diretta con la cancelliera e convincerla del fatto che intende tener fede ai propri impegni.
Ma al suo arrivo a Berlino Valls non porterà buone notizie: se contava di riportare il deficit sotto la percentuale del 3 per cento del Pil entro il 2015 ora la Francia è infatti costretta a puntare al 2017. Di qui la necessità di allentare la morsa rallentando il ritmo di riduzione dei deficit. "Che non ci chiedano di fare in cinque anni ciò che i nostri amici tedeschi hanno fatto in dieci in un contesto più favorevole", aveva avvertito Francois Hollande in occasione della sua prima conferenza stampa.
Secondo il suo entourage, rende noto ancora 'Le Figaro' il premier intende creare in Europa "una coalizione per la crescita e gli investimenti in Europa".
La discussione tra Merkel e Valls rischia di essere difficile, osserva la stampa francese. Valls ha detto di non volersi recare a Berlino per scusarsi con la cancelliera, non intende chiedere l'elemosina, né sporgere reclami, né negoziare, ma spiegare, convincere sulle riforme fatte in Francia, chiedere che in Europa si insista sulla crescita e gli investimenti.
Da sempre considerati paesi alleati, motore europeo, Francia e Germania si trovano ormai divise dalle conseguenze della crisi, dagli effetti che questa ha avuto in Europa: da una parte Berlino, fedele ai principi di austerità e rigore, dall'altra la Francia, allineata con quei paesi che insistono sulla necessita' di ridare ossigeno all'economia promuovendo la crescita, osserva il 'New York Times' in un editoriale.
"Quale asse franco-tedesco? I francesi non ci sono", ha commentato un diplomatico europeo citato dal giornale americano, a conferma di quanto la distanza tra le due capitali sia ormai percepita come una realta'.
