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Cina: un matematico russo l'inventore della app dei manifestanti

01 ottobre 2014 | 18.38
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"Per una rivoluzione servono occhiali, una mascherina e FireChat", scrive su twitter Stanislav Shalunov, il matematico russo diventato cittadino americano che ha inventato la app che consente ai manifestanti di Hong Kong, e ad altri in futuro, di comunicare fra loro anche in assenza di segnale, per un sovraccarico della rete o perchè è stata bloccata dalle autorità.

Joshua Wong, il liceale che guida le proteste, all'inizio delle proteste ha sollecitato gli attivisti a scaricarlo. In meno di 24 ore, solo a Hong Kong, lo hanno fatto più di 100mila persone e in pochi giorni il sistema ha registrato un picco di attività con più di 800mila chat. "Di solito, più gente si trova nello stesso posto meno connettività c'è, ma con il nostro sistema è vero l'opposto", ha spiegato di recente uno dei creatori della app Micha Benoliel, citato dal Guardian. (FireChat devia le comunicazioni su Bluetooth e rende possibili le comunicazioni con persone che si trovano vicine).

per media ufficiali russi la rivolta è rappresaglia Usa contro la Cina per no a sanzioni, Shalunov lo strumento delle proteste

I media ufficiali russi che descrivono le proteste di Hong Kong come l'ennesimo movimento pro democrazia orchestrato dagli Stati Uniti, in questo caso come risposta al rifiuto della Cina a varare sanzioni contro Mosca per la crisi in Ucraina (Pervoiy Kanal), trovano così in Shuvalov, che a San Francisco ha fondato la start up di cui è anche chief technology officer Open Garden da cui dipende FireChat, la quadratura del cerchio in questa retorica.

Shalunov, laureato al dipartimento di matematica dell'Università di Mosca, sottolinea: "FireChat non è tecnologia russa e non conserverà mai i dati su server russi". "Il grado di isolamento della Russia adesso è del tutto volontario, ed è molto più elevato di quello che può essere ottenuto a livello esclusivamente tecnologico", ha aggiunto in una intervista alla rivista online russa Slon.ru in cui ha indicato negli utenti prima ancora che nel governo la prima fonte di censura. Per i media russi, è lui lo "strumento" delle proteste anti Pechino.

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