Non ci sarà una revisione complessiva delle privatizzazioni varate dopo il crollo dell'Unione sovietica all'inizio degli anni Novanta, ogni caso però sarà valutato "in modo diverso", ha dichiarato il Presidente Vladimir Putin nel suo intervento al Forum per gli investimenti organizzato dalla banca Vtb a Mosca, precisando di "non avere il diritto di impedire alla magistratura di indagare su questo caso specifico e prendere decisioni di conseguenza se ci sono dubbi su trasferimenti di asset". Rispondendo alla domanda di un investitore sull'arresto di Vladimir Evtuchenkov, a capo della AFK Sistema da cui dipende Bashneft, il presidente Putin ha quindi assicurato che il governo "non intende interferire" sulla vicenda giudiziaria relativa alla cessione della compagnia petrolifera nel 2009.
Putin ha confermato il nuovo orientamento della Russia, rivolta adesso verso i paesi latinoamericani, del Brics e dell'Asia del Pacifico e l'impiego del rublo nelle transazioni sull'energia al posto del dollaro.
Putin ha anche precisato che il suo governo non esclude di incorporare alcune industrie attive nel settore della difesa e riproposto il piano per privatizzare "entro l'anno, quote significative", ma non il controllo, delle principali compagnie pubbliche nel settore dell'energia. Il Paese ha bisogno di registrare una "svolta industriale reale" nei prossimi anni e di creare compagnie di peso nel settore manifatturiero in grado di produrre beni competitivi, ha precisato. (segue)
La Russia continua a voler diventare un paese "forte, prospero, libero e aperto al mondo", ha detto Putin nel suo atteso discorso precisando anche che lo stato aiuterà i settori, in particolare quello finanziario, colpiti dalle sanzioni occidentali. Il Paese continua ad aderire ai principi dell'Organizzazione mondiale per il commercio, ha aggiunto.
"Malgrado le difficoltà, non abbiamo in programma l'aumento del carico fiscale sulle imprese o di imporre restrizioni di alcun genere sul flusso di capitali e sulle valute", ha detto poi, smentendo le notizie anticipate da Bloomberg nei giorni scorsi, secondo cui la Banca centrale sta prendendo in considerazione l'ipotesi si limitare il movimento di capitali se la fuga di denaro dovesse aumentare ulteriormente (nei primi sei mesi dell'anno, sono usciti dalla Russia 74,6 miliardi di dollari).
Il presidente russo ha confermato le previsioni per una inflazione per l'anno in corso del 7,5-8 per cento. Il paese intende fare fronte alla crisi con riforme strutturali dell'economia, non iniettando capitali sui mercati, ha infine precisato.
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