Ebola, guarito il cameraman della Nbc. Oms: presto in Africa il siero dal sangue dei sopravvissuti al virus

E' guarito il 33enne cameraman freelance della NBC Ashoka Mukpo, che aveva contratto l'Ebola in Liberia. Mukpo, come annunciato dall'ospedale, non presenta più il virus e verrà dimesso oggi dal Nebraska Medical Center in cui era ricoverato.

Ed è proprio dai sopravvissuti che arriva una speranza per i pazienti africani. In attesa dei vaccini anti-Ebola, infatti, potrebbero occorrere solo "settimane" per avere in Liberia la disponibilità del siero prodotto grazie al sangue delle persone guarite, hanno fatto sapere gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità, da Ginevra.

Ieri Marie Paule Kieny dell'Oms ha spiegato che i vaccini dovrebbero essere pronti per gennaio 2015, ma ha anche aggiunto che sono state attivate "delle partnership per riuscire nei tre Paesi" più colpiti - Liberia, Guinea e Sierra Leone - "a estrarre in sicurezza il plasma e a prepararlo in modo tale che possa essere usato per il trattamento degli infetti". Questa soluzione si è già rivelata utile in molti casi. Non è ancora chiaro quanto siero sarà disponibile e se potrà rispondere alle necessità dei Paesi colpiti. In ogni caso la partnership "si sta muovendo molto rapidamente in Liberia - ha detto l'esperta - e speriamo che nelle prossime settimane apposite strutture saranno pronte per prelevare e trattare il sangue in modo" che possa essere utilizzato.

In Italia - Si accelera anche in Italia dove i ricercatori dell'azienda biotecnologica Okairos stanno sviluppando un vaccino 'ad hoc'. Stiamo mettendo "il massimo impegno, anche grazie alla collaborazione con organizzazioni e altri partner, per accelerare la produzione su larga scala del vaccino anti Ebola che, se supererà i trial con successo, ci troverà in rampa di lancio per combattere il virus", assicura la GlaxoSmithKline, che ha acquisito l'azienda biotecnologica italiana.

Intanto arriva la raccomandazione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin ad evitare "allarmismi". "Nel nostro paese attualmente non c'è stato nessun caso di Ebola, neanche d'importazione, il rischio di contrarre la malattia è basso e queste forme di allarmismo sono assolutamente ingiustificate", sottolinea il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, commentando la notizia di una bambina di tre anni, di ritorno dall'Uganda, che - secondo quanto riportato - avrebbe avuto difficoltà a rientrare in classe a causa delle proteste dei genitori dei suoi compagni, allarmati da un possibile rischio di contrarre la malattia. L'episodio sarebbe avvenuto a Fiumicino ma il sindaco Esterino Montino spiega che non ci sono "stati blocchi o impedimenti che abbiano ostacolato il rientro della bambina a scuola''. ''Ho parlato con la dirigente del plesso scolastico - spiega - che mi ha rassicurato sul fatto che, compiute le dovute verifiche, comprese quelle relative ai protocolli internazionali aeroportuali, le porte della scuola materna sono sempre rimaste aperte per tutti i bambini, inclusa la piccola tornata dal viaggio in Uganda".

"E' importante non creare allarmismo anche laddove non ce ne sarebbe bisogno. Ogni situazione necessita dei distinguo del caso", dice all'Adnkronos Stefania Giannini, ministro dell'istruzione che giovedì mattina riceverà "una relazione dettagliata dal dirigente scolastico sull'accaduto. Ma - sottolinea - abbiamo già ricevuto le rassicurazioni del caso".

Negli Usa - Mentre negli Usa il panico da Ebola ha prodotto una corsa all'accaparramento dei kit di protezione contro il virus. Per guanti, tute, stivali e mascherine "gli ordini sono aumentati del 30%".