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E' morto Ben Bradlee, direttore del Washington Post durante il Watergate

22 ottobre 2014 | 10.47
LETTURA: 4 minuti

Aveva 93 anni. Ad annunciarlo sul sito lo stesso quotidiano americano. Obama: "Per lui il giornalismo era più di una professione, era un bene pubblico di vitale importanza per la nostra democrazia"

 Ben Bradlee e Barack Obama  (Infophoto)
Ben Bradlee e Barack Obama (Infophoto)

Ben Bradlee, direttore del Washington Post durante lo scandalo Watergate, è morto all'età di 93 anni. Ad annunciarlo sul sito è lo stesso quotidiano americano: "Benjamin C. Bradlee, che ha guidato il Washington Post per 26 anni indirizzandone la trasformazione in uno dei quotidiani di punta nel mondo, è morto il 21 ottobre nella sua casa di Washington per cause naturali. Aveva 93 anni".

"Dal momento in cui ha assunto la guida del giornale nel 1965 -prosegue il testo - Bradlee ha cercato di dar vita ad un giornale importante che andasse molto oltre il modello tradizionale del quotidiano cittadino".

"Per Benjamin Bradlee, il giornalismo era più di una professione, era un bene pubblico di vitale importanza per la nostra democrazia - ha dichiarato il presidente americano Barack Obama - Ha trasformato il Washington Post in uno dei migliori giornali del Paese e sotto la sua guida un crescente esercito di reporter ha pubblicato i Pentagon Papers, rivelato il Watergate e raccontato storie che dovevano essere raccontate, che ci hanno aiutato a capire il nostro mondo e comprenderci l'un l'altro un po' meglio".

"Quando mia madre, Katherine Graham, scelse Ben per guidare il Washington Post, la sua prima decisione importante come editore, entrambi avevano ambizioni enormi per il giornale" il ricordo di Donald Graham, editore della storica testata americana dal 1979 al 2000.

Dal primo momento in cui, nel 1965, Bradlee prese la guida della redazione, ebbe infatti l'obiettivo di superare il tradizionale modello di quotidiano cittadino del più antico giornale di Washington, conquistando la scena internazionale. Cosa che ottenne attraverso un giornalismo investigativo, aggressivo ma rigoroso, che portò ai grandi scoop che hanno scritto la storia del giornalismo globale. Il primo, in ordine di tempo, fu la pubblicazione, in effetti subito dopo il New York Times, nel 1971, dei cosiddetti Pentagon papers, le 7mila pagine di documenti che raccontavano la verità finora nascosta della guerra del Vietnam. Per fermare la pubblicazione dei Pentagon papers, che erano stati consegnati alla stampa da Daniel Ellsberg, un ex dipendente del dipartimento di Stato, l'amministrazione Nixon fece di tutto, appellandosi a tutti i gradi di giudizio, fino a quando la Corte Suprema si schierò con le due testate giornalistiche a difesa della libertà di stampa.

Ma fu poi, a partire dal 1972, il Watergate, l'inchiesta sull'effrazione nel quartier generale dei democratici a Washington che poi portò allo scandalo politico che nell'agosto del 1974 costrinse Richard Nixon alle dimissioni, a fare entrare nel gotha del giornalismo mondiale il Post, il suo direttore, e i due giornalisti autori dello scoop, Bob Woodward e Carl Bernstein.

E' facile immaginare quindi come, negli anni della direzione Bradlee, la diffusione del Post si raddoppiò, insieme all'apertura di nuove sedi in tutto il territorio nazionale e l'invio di corrispondenti in tutto il mondo. "Ben Bradlee è stato il miglior direttore di un giornale americano dei suoi tempi ed ha avuto un enorme impatto sul giornale", ha detto ancora Graham riecheggiando le parole con cui la madre Katherine nel 1994 aveva salutato l'uscita dal giornale di Bradlee. "Ben è una parte così grande del Post, è lui che lo ha creato come lo conosciamo", aveva detto.

Nato in una famiglia dell'aristocrazia anglosassone bostoniana nel 1921, che vantava ben 10 generazioni di antenati americani, Bradlee iniziò la carriera giornalistica subito dopo la Seconda guerra mondiale, durante la quale aveva combattuto nel Pacifico a bordo di un cacciatorpediniere della Marina. Dopo aver lavorato come addetto stampa dell'ambasciata americana a Parigi e poi come corrispondente dall'Europa di Newsweek, nel 1957 torna negli Stati Uniti e dopo conosce Philip Graham, che nel 1961 acquista il settimanale. E così qualche anno dopo viene chiamato a guidare la redazione del Post.

La morte di Bradlee è avvenuta poche settimane dopo che, all'inizio di settembre, ha lasciato il Washington Post - che nell'agosto del 2013 è stato acquistato dal fondatore di Amazon Jeff Bezos per 250 milioni di dollari - l'editore Katharine Weymouth, mettendo fine a 80 anni di guida da parte della famiglia Graham del giornale, acquistato nel 1933 dal bisnonno della Weymouth.

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