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Ucraina: attivisti Maidan divisi alle elezioni di domenica

24 ottobre 2014 | 17.41
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Elezioni legislative anticipate in Ucraina domenica. Decine i candidati provenienti dal movimento delle diverse Maidan attive in tutto il paese dallo scorso anno per cacciare il presidente Viktor Yanukovich e una classe politica corrotta e dominata dagli oligarchi. Molti anche i reduci dal fronte (17 solo dal battaglione Donbass). Gli esponenti della società civile però si presentano divisi, come indipendenti o assorbiti nelle liste delle forze politiche giudicate meno compromesse con il passato - il Fronte popolare del premier Arseniy Yatsenyuk, il Blocco del presidente Petro Poroshenko, ma anche il populista Partito radicale- e in una situazione di emergenza, con la guerra sospesa nell'est del Paese.

Il vero interrogativo di queste elezioni più che la vittoria delle forze pro Ucraina unita rispetto a quelle filo russe (scontato), è se la Verkhovna Rada che emergerà dal voto darà vita a una classe politica rinnovata e forse anche più radicale, o se invece in Parlamento torneranno i politici di sempre, anche se magari con indosso nuove divise o sponsorizzati dagli oligarchi che a queste elezioni hanno solo fatto un passo indietro ma non sono usciti di scena. Il nuovo parlamento consentirà a Poroshenko la stabilità necessaria per governare, le riforme profonde di cui il paese ha bisogno? O offrirà a Putin la sponda per continuare le sue politiche divisive?

L'Ucraina è di fatto sotto minaccia. Ancora ieri Yatsenyuk ha denunciato il rischio di "tentativi di destabilizzazione" da parte della Russia durante le elezioni. "Abbiamo bisogno della mobilitazione dell'intero sistema delle forze di sicurezza per prevenire violazioni del processo elettorale e qualsiasi tentativo di azioni terroristiche", ha affermato. La scorsa settimana, il candidato del Fronte nazionale Volodymir Borysenko, è sopravvissuto a un attacco solo grazie al giubbotto anti proiettile che aveva indosso. Dell'instabilità ha fatto le spese anche il candidato filo russo Nestor Shufrich, che il mese scorso è stato aggredito e gettato in un contenitore dei rifiuti mentre faceva campagna elettorale a Odessa. Sono 82mila gli agenti mobilitati nei seggi in tutto il paese. Potranno votare i 10mila militari ancora dispiegati nelle regioni dell'est, ha assicurato il ministro della difesa, Stepan Poltorak.

Il Partito delle regioni, forte nell'est del paese grazie al sodalizio fra Yanukovich e oligarchi come Rinat Akhmedov, non esiste più. Al suo posto diverse formazioni politiche in parte riunite nel Blocco di opposizione che potrebbe riuscire di margine a superare la soglia del cinque per cento. Molti ex esponenti del Partito delle regioni si presentano nelle liste di altri partiti, incluso il Blocco Poroshenko, o come indipendenti.

Favorito con il 25-30 per cento dei voti, anticipato dai sondaggi, il Blocco Poroshenko istituito dal presidente, che nella Rada sciolta lo scorso agosto era deputato indipendente: un partito a cui hanno aderito l'Udar di Vitaly Klitschko, primo della lista anche se ha già detto che cederà il seggio per poter continuare a fare il sindaco di Kiev, e diversi esponenti della Maidan. E la vittoria sembra possibile malgrado oltre la metà degli ucraini siano contrari all'accordo di pace definito da Poroshenko con Putin a Minsk.

Yatsenyuk ha lasciato Patria di Yulia Tymoshenko per dare vita al Fronte nazionale a cui i sondaggi assegnano il sette per cento dei voti. Il dieci per centro dovrebbe prenderlo Batkivshchyna che come prima della lista ha candidato la pilota ucraina detenuta in Russia Nadia Savchenko. I partiti della destra Svoboda e Praviy Sektor non dovrebbero riuscire a superare lo sbarramento contrariamente al Partito Radicale dell'ultranazionalista Oleh Lyashko a cui potrebbe andare fra il 7 e il 13 per cento dei voti. Dei 450 seggi della Verkhovna Rada, la metà sono eletti con il sistema proporzionale di lista e la rimanente metà nelle circoscrizioni (non si voterà nelle 12 circoscrizioni in cui è divisa la Crimea e in 14 dei 32 seggi delle regioni di Luhansk e Donetsk, dove fra l'altro i separatisti hanno organizzato elezioni la settimana successiva).

Fra i candidati del movimento, il giornalista di origini afghane Mustafa Nayem, 33 anni, l'autore del post su Facebook che ha portato la gente sulla Maidan Nezalezhnosti di Kiev dopo l'annuncio di Yanukovich il 21 novembre dello scorso anno della sospensione dei preparativi per la firma di un accordo di associazione all'Unione europea.

"Il fatto è che sono dieci anni che parliamo male di ogni cosa accade nel paese. Ora abbiamo di fronte due scelte: o continuiamo a criticare o cerchiamo di cambiare le cose davvero", ha spiegato in una intervista a Radio Liberty Nayem, che ha lavorato per Kommersant Ukraine e per Ukrainskaya Pravda e ha poi fondato il canale televisivo online Hromadske Tv e dato vita al programma Vostok sulla guerra nel Donbass. Nayem ha scelto di candidarsi nella lista del Blocco Poroshenko.

Con lui anche Serghiy Leshchenko il giornalista di inchiesta che lavorava per la Ukrainskaya Pravda, e Olha Bohomolets, la medico volontaria che ha curato decine di persone sulla Maidan di Kiev. Tetyana Chornovol, la giornalista investigativa violentemente aggredita lo scordo dicembre si candida nel Fronte popolare di Yatsenyuk. Un altro dei protagonisti della Maidan di Kiev Volodymir Parasyuk si candida come indipendente a Leopoli. "Al momento continuiamo a essere uniti dagli stessi principi. Difendiamo tutto il lavoro che è stato fatto dalla società civile. In questo senso abbiamo un'agenda comune, capiamo come devono essere fatte e come non devono essere fatte le cose", assicura Nayem, senza riuscire a oscurare la divisione del movimento sancita alla vigilia di queste elezioni.

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