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"Balleremo fino alla morte", i giovani di Aleppo sfidano in discoteca l'orrore della guerra

30 ottobre 2014 | 14.28
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Escono di casa nel pomeriggio e vanno in un seminterrato del Dedeman Hotel, in una zona nella quale non viene tagliata la corrente elettrica. Lo fanno in tanti, come lo studente Anas Hasnawi: "E' l'unica cosa che mi tiene in vita". Le ritorsioni non hanno tardato ad arrivare dal regime: interrogatori e minacce, che però non fermano il coraggio dei ragazzi

(Infophoto) - INFOPHOTO
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E' un inno alla vita e contro la guerra quello che viene da Aleppo, la città più martoriata dalla guerra che dal marzo 2011 sta stravolgendo la Siria. Qui i giovani hanno deciso di uscire di casa, sfidare la paura e ballare. Ballare di pomeriggio, perché per motivi di sicurezza la sera le famiglie impediscono loro di uscire, in una discoteca creata in un seminterrato del Dedeman Hotel, che a differenza di altre zone della città non subisce tagli dell'elettricità. Ma anche ballare al ritmo di Gangnam Style per le strade e tra le macerie, tra gli edifici colpiti dai raid del regime di Bashar al-Assad e dai colpi di mortaio dei ribelli.

''Ballerò fino alla morte'', racconta uno studente di ingegneria di 20 anni di Aleppo, Anas Hasnawi, le cui esibizioni di break dance sono note nel quartiere dove vive. ''Questo è ciò che mi tiene in vita. E' la cura per la mia anima'', aggiunge. A fargli eco è uno studente di arte, Mahmoud Istanbuli, che dice: ''Ne abbiamo abbastanza di morte, di non divertirci e di restare seduti a casa. Vogliamo ballare!''.

Ma la scure del regime di Assad sembra abbattersi su questi giovani. Contattati da Aki - Adnkronos International, qualcuno di loro dice di avere paura, per sé e per la propria famiglia. "Ballare tra le macerie e per le strade - raccontano - è costato loro un incontro con funzionari di regime, interrogatori, minacce".

Rischia di non esserci spazio per ballare in Siria, dicono, "se non in paradiso". Per questo, ora, non hanno più voglia di parlare. Anche se uno studente di ingegneria civile dell'Università di Aleppo, 18 anni e nome d'arte Critic Rap, dice ad Aki: ''Faccio musica rap con il mio gruppo, abbiamo un paio di canzoni che diffonderemo presto. E suoneremo dal vivo nonostante le circostanze''.

I brani del gruppo vengono intanto anticipati via Facebook. Nei testi si leggono riferimenti all'orgoglio ed al coraggio. ''Se sei siriano, alza la testa. Alza la testa!'', è l'incipit di uno dei brani rap scritti in dialetto siriano. ''Presto posterò i miei brani e saranno di alto livello!'', promette Critic Rap, leader del Gruppo giovanile del quartiere popolare di Aleppo.

La provincia di Aleppo è un vero e proprio campo di battaglia, tra i raid della coalizione internazionale sui jihadisti dello Stato islamico (Is), i ribelli moderati che tentano di riconquistare terreno e le forze del regime di Assad che promettono di riprendere il controllo della città quest'inverno. Secondo l'International Displacement Monitoring Centre, sono 1,78 milioni le persone sfollate ad Aleppo, il numero più alto delle 14 province siriane.

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