cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 07:54
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Mogherini: "Elezioni nell'est Ucraina mettono a rischio il dialogo con la Russia"

04 novembre 2014 | 18.16
LETTURA: 5 minuti

L'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, al termine dell'incontro con il segretario generale della Nato: "Sono illegali, illegittime e non saranno riconosciute". Sulla possibile revisione delle misure restrittive contro Mosca, ha spiegato: ''Possono essere uno strumento efficace per arrivare alla soluzione della crisi ma non sono un fine, sono solo un mezzo"

Mogherini:

Le elezioni che si sono tenute nelle regioni orientali dell'Ucraina ''sono illegali, illegittime e non saranno riconosciute. Inoltre mettono in serio pericolo il sentiero di dialogo che era stato aperto. E il rischio principale è che si chiuda ora il dialogo sia interno che con la Russia''. Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Federica Mogherini, nella sua prima conferenza stampa al termine di un incontro con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Sulla possibile revisione delle misure restrittive contro la Russia Mogherini ha spiegato che ''le sanzioni possono essere uno strumento efficace o meno per arrivare alla soluzione'' della crisi.

''Sono uno strumento di pressione politica ma non sono un fine, sono solo un mezzo. Il fine - ha affermato - è una soluzione pacifica del conflitto''.

Per quanto riguarda il rapporto Unione europea-Nato, "abbiamo mandati diversi e alleanze diverse - ha spiegato Mogherini - ma la situazione della sicurezza peggiora ogni giorno ed è intenzione dell'Unione europea aumentare e migliorare la cooperazione con la Nato''.

Medio Oriente - Intanto, in vista del viaggio di Mogherini in Israele e Cisgiordania, l'ambasciatore israeliano Naor Gilon, intervistato dall'Adnkronos, ha espresso apprezzamento per "le sue capacità e la sua amicizia", sottolineando: "Siamo molto felici della prossima visita di Federica Mogherini in Israele".

Si tratta della seconda missione nell'area dopo quella che effettuò come ministro degli Esteri italiano. "Anche noi sosteniamo l'idea di una pace con due Stati per due popoli, come hanno fatto tutti i primi ministri israeliani fin da Oslo" ha sottolineato Gilon, dopo che in un'intervista a 'La Stampa' Mogherini ha detto che "l’obiettivo primario è uno Stato palestinese, perché allora potremmo discutere su cosa si può effettivamente riconoscere".

L'ambasciatore avverte però della necessità di seguire la strada dei negoziati diretti e non quella del riconoscimento dello Stato palestinese, come è avvenuto da parte della Svezia. "Negli ultimi anni i palestinesi hanno preferito lavorare con la comunità internazionale, come hanno fatto all'Onu, ottenendo anche con il sostegno dell'Italia, lo status di osservatore" ha affermato Gilon. "Allora ci era stato detto che questo avrebbe rafforzato Abu Mazen (il leader palestinese, ndr) e lo avrebbe riportato ai negoziati, ma i palestinesi si rifiutano di parlare con Israele".

"Mogherini fa bene a guardare ad una soluzione con due Stati - ha detto ancora Gilon - ma dobbiamo essere fedeli ai principi di Oslo e ai negoziati diretti, intraprendere azioni fuori da questa cornice non porterà a uno Stato ma solo a maggiore frustrazione nella popolazione palestinese per il divario fra le speranze sollevate e la situazione sul terreno, divario che può portare alla violenza".

Inoltre, "dal punto di vista legale, per essere riconosciuto come Stato, una entità deve avere pieno controllo sul suo territorio e noi abbiamo visto che Abu Mazen non ha influenza su Hamas, che controlla la Striscia di Gaza".

Per questo l'ambasciatore invita il parlamento italiano a non approvare risoluzioni "che pregiudichino il processo di pace" ma a sostenere "negoziati diretti".

Quanto al nuovo ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, Gilon ha ricordato la telefonata "positiva" da lui avuta lunedì con il collega israeliano Avigdor Lieberman, in cui si è parlato delle "eccellenti relazioni fra i due Paesi in ogni campo".

"L'Italia - ha aggiunto l'ambasciatore - è un buon amico di Israele e di altri attori nella regione e può svolgere un ruolo importante. Ma tutto deve essere fatto attraverso accordi diretti e non tentativi di dettare risultati fuori dal negoziato diretto fra le parti".

"Sono certo - ha concluso - che l'Italia possa svolgere un ruolo nella regione e sia un grande partner d'Israele in settori come la ricerca, il commercio, il turismo e la cultura".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza