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Referendum Catalogna, la magistratura perseguirà organizzatori. In due milioni ai seggi, l'80% vota sì

09 novembre 2014 | 17.22
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La consultazione simbolica sul futuro della regione nordorientale della Spagna è stata definita illegale dal governo centrale. Secondo le stime ha partecipato al voto il 32% dei residenti. Il presidente catalano Artur Mas: "Un successo completo, ora Rajoy autorizzi un referendum ufficiale con tutte le garanzie"

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La magistratura spagnola non ha interferito con lo svolgimento del referendum indipendentista di domenica in Catalogna, malgrado la Corte Suprema ne avesse ordinato la sospensione, ma perseguirà chi lo ha organizzato. Lo scrive il sito del quotidiano El Pais, spiegando che già all'apertura dei seggi sono arrivate al tribunale di Barcellona le denunce presentate da esponenti del Partito Popolare (PP) del primo ministro Mariano Rajoy, della formazione xenofoba Piattaforma per la Catalogna e di Unione, Progresso e Democrazia (UPyD), nuovo partito formato da fuoriusciti socialisti.

I giudici hanno stabilito che non vi erano ragioni di ordine pubblico per intervenire immediatamente con mezzi che sarebbero risultati "sproporzionati", ma che sarebbe stata avviata un'inchiesta per stabilire se "autorità e funzionari" stavano compiendo un reato con l'organizzazzione del referendum.

L'80,72% dei partecipanti al 'referendum ' in Catalogna ha detto sì alla creazione di uno Stato e al fatto che sia indipendente, mentre la percentuale dei no è stata del 4,55%. Il dato è stato diffuso dalla vicepresidente dell'esecutivo regionale catalano, Joana Ortega.

Se non vi sono dubbi sull'orientamento indipendentista di chi è andato a votare, appare più difficile valutare quello dell'opinione pubblica catalana. Secondo i dati forniti da Barcellona, alla consultazione alternativa (che non ha valore legale) hanno partecipato 2.043.226 persone, che potrebbero ulteriormente aumentare dato che alcuni seggi rimarranno aperti per qualche giorno.

Una partecipazione che va confrontata con i potenziali elettori, ovvero tutti i residenti in Catalogna maggiori di 16 anni. In assenza di un registro ufficiale degli aventi diritto, il governo regionale di Barcellona stima che in Catalogna vivano 5,5 milioni di cittadini spagnoli maggiori di 16 anni e 900mila stranieri residenti. Una cifra che corrisponde grosso modo a quella di 6.228.531 di persone residenti nate prima del 1998 fornita dall'Istituto Nazionale di Statistica spagnolo. Tenendo conto di questi numeri, nota il quotidiano El Pais, solo il 32,8% si è recato alle urne per la consultazione alternativa.

Il capo del governo Artur Mas in una prima dichiarazione dopo la chiusura dei seggi ha dichiarato: "La Catalogna ha chiarito ancora una volta che vuole governarsi da sola. Noi vogliamo decidere del nostro futuro politico e vogliamo che questo diritto ci sia riconosciuto". Definendo "un completo successo" la consultazione non ufficiale nella regione, ha quindi invitato Rajoy ad autorizzare in futuro "un referendum definitivo" con tutte le garanzie.

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