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Riprendono i combattimenti in Ucraina, tregua a rischio

09 novembre 2014 | 10.26
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Durante la notte intensi scambi di colpi di artiglieria nella città a Donetsk, roccaforte dei ribelli separatisti nell'Est ucraino. E' la prima volta che succede dalla firma del cessate il fuoco, il 5 settembre scorso. Osce: "Preoccupati per la presenza di carri armati filorussi". E Kiev accusa Mosca. Kissinger avverte: "Si rischia una riedizione della Guerra Fredda"

Riprendono i combattimenti in Ucraina, tregua a rischio

Tregua a rischio in Ucraina. Intensi bombardamenti di artiglieria, che si sono protratti per ore, si sono verificati la notte scorsa nella città orientale ucraina di Donetsk, roccaforte dei ribelli separatisti nell'Est ucraino. Si è trattato del più intenso scontro a fuoco che si sia verificato nella città da settimane: secondo quanto riferisce la Bbc il fuoco proveniva dalle postazioni ribelli e dei separatisti.

I combattimenti in Ucraina, dove dal 5 settembre è in vigore una fragile tregua, arrivano all'indomani della segnalazione della presenza di numerosi veicoli militari nelle zone in mano ai ribelli. Secondo Kiev si tratterebbe di rifornimenti russi, versione contestata da Mosca. Secondo il corrispondente dell'emittente britannica gli incidenti sono iniziati 4 giorni fa, a seguito delle elezioni nelle zone in mano ai separatisti, ma lo scontro a fuoco della notte scorsa è stato particolarmente intenso.

Gli osservatori dell'Osce, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, presenti in Ucraina proprio per monitorare il cessate il fuoco, hanno intanto reso noto di aver visto una colonna di blindati ed armi pesanti nelle zone intorno a Donetsk sotto controllo dei separatisti su una strada ad est di Makiivka. I veicoli erano diretti verso ovest.

Kiev torna ad accusare Mosca. Riguardo alla colonna di mezzi avvistata dagli osservatori dell'Osce, Kiev punta il dito contro Mosca. "Non abbiamo dubbi circa la provenienza dei camion e dei militari", ha dichiarato nella capitale ucraina il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale Andriy Lysenko. La Russia, secondo Lysenko, potrebbe preparare attacchi che giustificherebbero poi la presenza di osservatori: "un atto di provocazione quali un attentato terroristico o attacchi armati, dei quali poi verrebbe addossata la responsabilità all'Ucraina, sono probabili".

L'ex segretario di stato americano Henry Kissinger avverte che la tensione tra Occidente e Mosca in Ucraina "può sfociare in una 'riedizione della Guerra Fredda'. Esiste questo pericolo e sarebbe una tragedia", ha segnalato Kissinger. Per l'ex segretario di Stato, intervistato da 'Der Spiegel', tanto gli Stati Uniti quanto l'Unione Europea hanno contribuito ad una escalation della tensione perché non hanno compreso l'importanza dei negoziati economici tra Kiev e Ue. Ieri a Berlino, l'ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov aveva a sua volta lanciato l'allarme: "Il mondo è sull'orlo di una nuova guerra fredda", aveva detto.

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervistato da Lucia Annunziata a "In ½ h" ha detto che le sanzioni contro la Russia per la crisi ucraina sono "giuste", ma "non possiamo illuderci che facciano cambiare posizione politica a Putin". Premesso che "non definirei l'Italia il Paese più amico della Russia - ha continuato - e che nell'applicazione delle sanzioni siamo stati assolutamente trasparenti, per cui siamo inattaccabili, quello che dobbiamo fare è dire ai nostri partner europei ed agli Stati Uniti che le sanzioni sono giuste, ma contemporaneamente dobbiamo tenere aperti tutti i canali diplomatici, perché non ci possiamo illudere che solo uno strumento come quello delle sanzioni faccia cambiare posizione politica a Putin".

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