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Obama 'salva' 5 milioni di immigrati: "Anche noi eravamo stranieri"

21 novembre 2014 | 08.33
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Il presidente americano annuncia la firma delle misure che permetteranno l'entrata in vigore di parte della riforma dell'immigrazione che i repubblicani tengono bloccata al Congresso. In festa la comunità ispanica americana. I Gop: "Obama viola la Costituzione". 'Indocumentados', un esercito di 11,3 milioni di invisibili

Barack Obama - (Foto Infophoto)
Barack Obama - (Foto Infophoto)

"Se siete in America da più di cinque anni, se avete figli americani o residenti, se vi registrate, non avete precedenti penali e siete disposti a pagare le tasse, allora potete rimanere nel paese, senza paura di essere deportati. Potete uscire dall'ombra ed essere a posto con la legge". Così Barack Obama, nell'atteso discorso pronunciato la notte scorsa alla Casa Bianca, ha annunciato la firma delle le misure esecutive con cui potranno essere regolarizzati 4, forse 5, milioni di immigrati senza documenti, applicando così una parte della riforma dell'immigrazione che i repubblicani dal giugno del 2013 tengono bloccata al Congresso.

Una mossa che sta provocando le ire e gli attacchi dei repubblicani da una parte, ma la gioia e l'immensa soddisfazione della comunità ispanica dall'altra. Una folla di persone ha aspettato infatti, nonostante le temperature polari che si registrano in questi giorni negli Stati Uniti, fuori dalla Casa Bianca l'annuncio di Obama, scadendo slogan in spagnolo, come 'si se pudo', la traduzione dello storico slogan della vittoria elettorale del 2008 'Yes, we can', e "Obama, amigo, el pueblo esta contigo".

La decisione di Obama di aggirare il blocco del Congresso infatti mette al riparo quasi la metà degli 11,3 milioni di immigrati senza documenti dall'incubo della deportazione. In particolare le misure tutelano i 3,7 milioni di genitori di bambini nati in America, e quindi cittadini, o residenti legali, insieme a 300mila persone arrivate da bambini nel paese. In questo modo, ha detto ancora Obama, si fermano le politiche che negli ultimi anni hanno "lacerato le famiglie", permettendo alle forze dell'ordine di concentrarsi nella deportazione "dei criminali non delle famiglie". "Le Scritture ci dicono che non dobbiamo opprimere gli stranieri, e noi conosciamo il cuore degli stranieri, perché siamo stati stranieri anche noi un tempo" ha detto ancora il presidente citando la Bibbia e ricordando che l'America è nel cuore una nazione di immigrati.

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