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Attesa e tensione a Ferguson, la città si prepara per il verdetto del grand jury

22 novembre 2014 | 13.57
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La giuria potrebbe rendere nota la sua decisione sull'incriminazione di Darren Wilson, l'agente di polizia che il 9 agosto scorso ha ucciso il 18enne afroamericano disarmato Michael Brown. Appello di Obama: "Manifestate in modo pacifico". Il padre del giovane: "Poco importa quello che deciderà, voglio che la morte di mio figlio non sia vana". A New York la polizia uccide un nero disarmato

(Infophoto)
(Infophoto)

Una città in attesa: Ferguson, nello Stato americano del Missouri. Le autorità vivono nel timore di nuove sommosse mentre si attende la decisione del grand jury sull'incriminazione di Darren Wilson, l'agente di polizia che lo scorso 9 agosto ha ucciso il 18enne afroamericano disarmato Michael Brown.

Decisione che potrebbe arrivare a breve, nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore. Secondo quanto riportato dai media locali, davanti al grand jury (organo che si occupa di stabilire se le prove raccolte sono sufficienti per iniziare un processo penale nei confronti di qualcuno), l'agente ha affermato di aver agito per legittima difesa mentre alcuni testimoni hanno riferito di aver visto il 18enne con le mani in alto mentre veniva ucciso.

Il fatto che la decisione sia imminente potrebbe aver spinto il presidente Barack Obama a fare un appello alla calma: "Prima di tutto vi chiedo di manifestare in modo pacifico", ha detto parlando venerdì a 'ABC News'. "Il nostro è un Paese che permette a chiunque d'esprimere le proprie opinioni, che consente di ritrovarsi pacificamente per manifestare contro ciò che è ritenuto ingiusto ma - ha sottolineato - sfruttare la situazione come pretesto per la violenza è contrario al diritto e contrario a ciò che siamo".

Giovedì scorso anche il padre di Michael Brown ha diffuso un video-appello alla calma: "Grazie per aver fatto sentire la vostra voce ma provocare rivolte, ferire o distruggere non è la soluzione. Poco importa quello che deciderà il grand jury - ha sottolineato - io non voglio che la morte di mio figlio sia vana".

"Siamo forti se restiamo uniti - ha detto ancora Michael Brown Sr. - e noi lavoreremo per la riconciliazione". In attesa della pronuncia del grand jury, nei giorni scorsi l'Fbi ha diffuso un'informativa in cui avvisava del rischio che la decisione "possa con ogni probabilità essere sfruttata da individui per giustificare minacce e attacchi contro forze dell'ordine e infrastrutture".

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