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Usa: Obama, Ferguson non sia una scusa per violenze

26 novembre 2014 | 10.30
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Il presidente americano per il secondo giorno consecutivo rivolge un appello alla calma alle decine di migliaia di persone che stanno protestando contro la decisione di non incriminare il poliziotto che uccise Mike Brown. E avvisa: "nessuna solidarietà con chi distrugge le proprie comunità, sono criminali".

(Foto Infophoto)
(Foto Infophoto)

"A quelli che pensano che quello che è successo a Ferguson sia una scusa per la violenza dico che non ho per loro nessuna solidarietà, nessuna solidarietà per chi distrugge le proprie comunità". Per il secondo giorno consecutivo Barack Obama torna a rivolgere un appello alla calma diretto alle decine di migliaia di persone che stanno protestando in Missouri ed in tutta l'America contro la decisione del grand jury di non incriminare il poliziotto che uccise Mike Brown.

Nel discorso pronunciato la notte scorsa a Chicago, Obama ha usato toni molto duri contro gli autori delle violenze, anche se ha ribadito di comprendere il fatto che moltissimi americani siano arrabbiati per la decisione del grand jury. "La frustrazione a cui assistiamo non dipende da un fatto particolare - ha aggiunto - ma ha radici profonde nelle comunità delle persone di colore che hanno la sensazione che le nostre leggi vengano applicate in modo uniforme o giusto".

"Ci sono modi produttivi di rispondere ed esprimere queste frustrazioni e ci sono modi distruttivi - ha poi concluso - bruciare gli edifici, dare fuoco alle macchine, distruggere proprietà e mettere le persone a rischio, questi sono modi distruttivi che non possono essere scusati. Sono azioni criminali e le persone devono essere perseguite se compiono atti criminali".

'pronto a lavorare con la popolazione di Ferguson per soluzioni reali'

La Casa Bianca sta ancora decidendo se sarà il caso che Obama vada a Ferguson, ma intanto il presidente ha inviato un messaggio alla popolazione del sobborgo di St. Louis che affinchè possano "andare avanti, cercare di organizzarsi, mobilitarsi e rivolgere domande importanti su come migliorare la situazione, e voglio che sappiano che il loro presidente lavorerà con voi, lavorerà con cui è pronto ad impegnarsi in modo costruttivo".

"Così non prenderemo scorciatoie a breve termine, strade facili che portano ad un atteggiamento distruttivo - ha concluso - ma la strada a lungo termine, difficile di lavorare con me, i governatori e le autorità statali per arrivare al vero cambiamento".

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